LETTERA APERTA AL SIG. PREFETTO

Como, 2 settembre 2010

Sig. Prefetto,

ho letto con attenzione le dichiarazioni da lei rilasciate al giornale “ La Provincia” del 1 settembre u.s., sempre che corrispondano al suo pensiero, in merito alla conferenza che il sen. Dell’Utri avrebbe dovuto tenere a Parolario il 30 agosto u.s. per presentare i diari, veri o falsi, di Mussolini.

Concordo con lei che “non è stata una bella pagina per Como”, soprattutto perché è stata originata da un invito inopportuno del comitato organizzatore ad una persona discussa per il suo passato, non solo giudiziario ma soprattutto politico.

E’ indubbio che le sentenze definitive sono quelle emesse dalla Corte di Cassazione, però sul piano politico due condanne per comportamento a favore della mafia non possono essere ignorate. Né possono essere ignorate, sempre sul piano politico, le dichiarazioni del sen. Dell’Utri che ritiene il mafioso Mangano un eroe, quando la stessa mafia, attraverso suoi esponenti, ha assassinato i giudici Falcone, Borsellino, Chinnici, Mattarella e un suo collega, l’eroico prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Tutti fatti su cui si è già pronunciata anche la suprema Corte.

Le associazioni delle quali sono dirigente, l’ANPI ed il Comitato per la Difesa della Costituzione, di cui è presidente, a livello nazionale, l’On. Sen. Oscar Luigi Scalfaro, presidente emerito della Repubblica, hanno manifestato il loro dissenso con comunicati e con la diffusione di volantini in cui si richiama il rispetto della legalità e della Costituzione.

Mi auguro che non si riferisca a noi il monito severo da lei espresso per chi vuole richiamarsi alla Costituzione e poi non la rispetta. La nostra fedeltà alla Costituzione è ben nota e soprattutto i partigiani e gli antifascisti l’hanno testimoniata. rischiando la vita per la libertà e la democrazia.

Se uno spontaneo moto popolare ha impedito a Dell’Utri di parlare, non può essere questa la più grave violazione alla Costituzione.

Dell’Utri è stato protetto dalle forze dell’ordine, che si sono comportate egregiamente e ha fatto ritorno alla sua agiata vita normale.

Che diciamo di chi è stato cacciato dal posto di lavoro e ha dovuto appellarsi al Capo dello Stato? Quante volte lo Stato, attraverso i suoi organi ed uffici, non è intervenuto per difendere il diritto costituzionale al lavoro, a cure sanitarie adeguate, a una scuola dell’obbligo veramente gratuita, a una assistenza efficace ai portatori di handicap, al diritto per gli stranieri di vivere dignitosamente in Italia?

Ha provato anche lei, sig. Prefetto, a non poter dare risposta a chi chiedeva non il lusso, ma il diritto a vivere e a mantenere la propria famiglia.

E allora violano la Costituzione certamente coloro i quali impediscono a un mafioso di parlare in una manifestazione pagata dagli enti pubblici, ma la violano soprattutto quei funzionari e amministratori che prima pensano ai loro interessi e alla propria carriera, poi ai bisogni della povera gente che trova protezione solo nella carità della Chiesa.

Sarebbe opportuno aprire il dibattito su questi temi affinché non ci affezioniamo alla lettera della legge e ne dimentichiamo la sostanza e lo spirito!

Mi scuso per questo sfogo e con la più viva stima, porgo distinti saluti.

On. Luciano Forni

CONSIDERAZIONI

Uno dei massimi pensatori democratici, J. S. Mill, nella prefazione del suo libro “Libertà” ha scritto: “Il solo fine per cui l’umanità ha diritto, sia individualmente che collettivamente, di intervenire nella libera azione di ciascuno dei suoi membri è la protezione di sé stessa”.
E’ sentimento diffuso che Marcello Dell’Utri sia socialmente pericoloso, ma la lunghezza del percorso giudiziario per accertare le sue responsabilità non consente di esercitare quelle “punizioni legali” che impedirebbero, di fatto, di separarlo dal contesto civile.
E’ a questo punto che “la coercizione morale della pubblica opinione” è intervenuta per sottolineare quanto sia inopportuno un intervento pubblico, in un contesto qualificato, di un personaggio con quei sospetti sulle spalle.
Impedire a qualcuno di parlare non è di per sé una cosa positiva, e di principio andrebbe rifiutato, ma ci sono un paio di argomenti che rafforzano i motivi per cui la contestazione al senatore Dell’Utri non va considerata negativamente.
La concessione di uno spazio pubblico per presentare una operazione ambigua, a cavallo tra il commerciale e l’ideologico, è stata sollecitata dal senatore stesso. Gli organizzatori, a loro detto,  “ci hanno pensato tre giorni” prima di acconsentire, e hanno fatto male a dire sì. E su questo punto gli intervenuti erano pronti a controbattere nel merito.
Altro argomento è il fatto che questo personaggio, quando gli si chiede di chiarire le sue responsabilità in un contesto giudiziario pubblico, si avvale della facoltà di tacere; non si capisce quindi perchè gli si devono concedere spazi pubblici per fare la propria propaganda, magari qualificandola come culturale.
Sappiamo per certo che la contestazione è stata spontanea e molto condivisa, c’erano sì gruppi autoorganizzati, ma sicuramente mancava una regia unica.
Lo sdegno popolare per lo spazio concesso è stato ampio e trasversale, il personaggio non raccoglie consensi nemmeno tra i suoi.
Ci sarà comunque un evento “riparatorio”, speriamo al chiuso e lontano dal clamore mediatico.

Sandro Giana

IL SEN. DELL’UTRI A PAROLARIO

Il comitato direttivo dell’Anpi di Como valuta che offende ed addolora la decisione degli organizzatori di Parolario, rassegna culturale legata alla tradizionale Fiera del Libro, di ospitare quest’anno il sen. Marcello Dell’Utri, già condannato in appello per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, e noto per le sue dichiarazioni a sostegno del fascismo e di Mussolini, che lunedì 30 agosto alle ore 18 presenterà i diari, presunti o veri, di Mussolini. 

Indigna e addolora che ad una manifestazione culturale gli organizzatori, fra i tanti esponenti della cultura italiana e straniera, non abbiano saputo  trovare di meglio di un personaggio  sostenitore e propugnatore di una cultura fascista e mafiosa che costituisce una umiliazione per i valori di libertà e giustizia rappresentati dalla Lotta di Liberazione contro il fascismo e il nazismo e per la città che ha la custodia del Monumento alla Liberazione Europea, inaugurato dal presidente della Repubblica Sandro Pertini, medaglia d’oro della Resistenza.

Al sen. Dell’Utri, che recentemente ha dichiarato che il suo eroe è lo stalliere Vittorio Mangano (il quale, processato per mafia, non ha parlato, rifiutando di fare i nomi dei suoi mandanti), vogliamo rispondere che noi, partigiani e antifascisti comaschi, abbiamo diversi eroi, da Enrico Caronti a Pier Amato Perretta, che, sebbene sottoposti ad orribili torture, non hanno fatto i nomi dei loro compagni, sacrificando le loro vite per i principi di libertà e democrazia ispiratori della nostra Costituzione.

7 LUGLIO – MANIFESTAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI DEI DISABILI

L’A.N.P.I. di Como aderisce alla mainifestazione nazionale che di terrà a Roma mercoledì 7 luglio, dalle ore 10, davanti a Montecitorio, promossa dalle associazioni dei disabili F.A.N.D. (Federazione  Associazioni Nazionali Disabili) e F.I.S.H. ( Federazione Italiana per il superamento dell’handicap) contro le norme discriminanti e inaccettabili previste dalla manovra economica, e dall’emendamento del relatore, in tema di invalidità.

Nel testo, nonostante le dichiarazioni di questi ultimi giorni, persiste l’inalzamento della percentuale d’invalidità necessaria per la concessione dell’assegno mensile di assistenza agli invalidi civili parziali ( 256 euro al mese).

Inoltre, l’emendamento introduce una correzione alla modalità applicativa, che conserva il precedente limite del 74% nei casi di patologia unica e lo innalza all’85% per le persone affette da più patologie, le quali, singolarmente valutate, hanno percentuali d’invalidità inferiori al 74%. 

In aggiunta, nelle nuove norme in materia di disabilità, si ridefiniscono i requisiti medico legali per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento, restringendo il numero dei possibili titolari solamente ai casi gravissimi.

L’A.N.P.I. di Como si oppone fermamente alle nuove norme della manovra finanziaria, ricordando uno dei pricipi fondanti la nostra costituzione:

Art. 3

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese

 

LETTERA APERTA AL SINDACO DI COMO

  ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI d’ITALIA
 

                                                                                                                           Al sig. Sindaco Dott. Stefano Bruni
e p.c.
all’Assessore allo Sport Stefano Molinari
all’Assessore alle Politiche Giovanili Maurizio Faverio
Municipio di Como

 

Como, 14 giugno 2010

Questa Presidenza, a conoscenza dell’iniziativa dell’Associazione culturale Militia, notoriamente legata ad ambienti di estrema destra, che intende discutere il 18 giugno p.v. alle 20,45 presso la Biblioteca Civica sul tema ” La Tessera del Tifoso” d’accordo con i tifosi del Calcio Como, esprime la propria protesta
1) Perchè ad un gruppo pseudo culturale filo fascista come Militia, che ha visto esponenti nazionali arrestati a Roma per associazione sovversiva e incitazione all’odio razziale e alla violenza, è stato concesso l’utilizzo della sala della Biblioteca Civica per una manifestazione che esalta il tifo sportivo senza regole.

2) Perchè inopinatamente la manifestazione ha avuto il patrocinio dei due assessori in indirizzo, uno dei quali, il signor Molinari, ha assicurato la propria presenza come relatore.
Pur non volendo fare processi alle intenzioni, appare strano che per un tema sportivo legato alla società calcistica Como si sia voluto utilizzare il veicolo pericoloso e non coerente di un’associazione certamente non democratica.

Questa Presidenza invita la S.V. a voler revocare alla manifestazione il patrocinio del Comune di Como per un elementare rispetto alla grande maggioranza democratica e antifascista dei cittadini Comaschi.

Mentre si attende una risposta in merito, si porgono distinti saluti.

L’Ufficio di Presidenza del Comitato Provinciale A.N.P.I. di Como
Guglielmo Invernizzi
Luciano on. Forni
Renzo on. Pigni

 

 

 

Comitato Provinciale di Como – Via Brambilla, 39 – tel. e fax 031 30.80.66

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