COMO, VENERDI’ 24 NOVEMBRE

SCIOPERO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DEI SETTORI PRIVATI DELLE REGIONI DEL NORD

CONCENTRAMENTO A COMO, PIAZZA VITTORIA, ALLE ORE 10,00 CON CORTEO E PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA

Per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionati e pensionate e non offre futuro ai giovani. A sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile, ma necessaria e urgente.

(sono esclusi dallo sciopero del 24 novembre lavoratrici e lavoratori di pubblico impiego, scuola, trasporti, poste e le lavoratrici e i lavoratori degli appalti degli stessi settori).

COMITATO NAZIONALE ANPI – DUE ORDINE DEL GIORNO PER PREMIERATO E GAZA

DALL’ORDINE DEL GIORNO SUL PREMIERATO: “(…) Il Comitato Nazionale ANPI esprime netta contrarietà al disegno di legge di riforma costituzionale; ritiene che la priorità del Paese non sia la riforma della Costituzione ma l’attenzione ai bisogni ed ai diritti dei cittadini messi in discussione dalla crisi economica e dal dilagare delle guerre, che producono aumento delle diseguaglianze e della povertà; ribadisce che la maniera migliore per dare più potere al popolo è quella di cambiare la legge elettorale per permettere ai cittadini di scegliere chi eleggere e vedere rappresentate le proprie idee e convinzioni. 
Il Comitato Nazionale ANPI esprime un forte allarme perché, a cominciare dalle proposte di premierato e di autonomia differenziata, si intravede un disegno di ampia portata teso a scardinare dalle fondamenta la Costituzione del 1948, e perciò lancia una campagna a difesa della Costituzione e chiede a tutte le sezioni dell’ANPI di incrementare la mobilitazione unitariamente con le altre associazioni democratiche e antifasciste”


DALL’ ORDINE DEL GIORNO SU GAZA: “(…) Va sventato il rischio di un’espansione del conflitto, va ribadita la condanna del massacro compiuto da Hamas, va imposto il rispetto del diritto internazionale, va richiesta la liberazione degli ostaggi, va sostenuto il principio dell’autodeterminazione dei popoli, va sollecitata la liberazione dei territori occupati, va contrastata ogni forma di antisemitismo e di islamofobia, va sollecitata una conferenza internazionale di pace, va riavviata la strada dei due popoli in due Stati. Ma l’unica e urgentissima premessa è il cessate il fuoco immediato.
Per queste ragioni il Comitato Nazionale impegna tutta l’associazione a dar vita e a partecipare a iniziative unitarie con questa parole d’ordine e a promuovere in tutti i comuni e in tutte le istituzioni ordini del giorno e prese di posizione che reclamino con la massima energia e a tutti i livelli l’immediato cessate il fuoco”.

ULTERIORE ATTACCO ALLA COSTITUZIONE. LIMITANDO IL DIRITTO DI SCIOPERO SI TENTA DI METTERE IL BAVAGLIO AI LAVORATORI.

“Pur condividendo l’appoggio a chiunque si batta per la giustizia sociale e pur criticando una legge di Bilancio di pura sopravvivenza, senza nessuna redistribuzione degli emolumenti, né alcun rilancio del welfare, né alcun sostegno a politiche di sviluppo, una legge criticata persino da Confindustria, penso che le ragioni dello sciopero generale siano materia esclusivamente sindacale. Ma ciò che allarma è l’evidente tentativo di mettere il bavaglio al movimento dei lavoratori, limitando il diritto di sciopero in modo arbitrario e autoritario e trasformando un conflitto sindacale in conflitto politico e persino minacciando provvedimenti repressivi. La Commissione di garanzia nominata dal governo non è mai intervenuta con questa inaccettabile pesantezza in occasione di scioperi dei sindacati autonomi; i toni nei confronti del sindacato del ministro Salvini, che non risulta particolarmente esperto di questioni del lavoro, sono palesemente volgari e provocatori. Questa offensiva non è contro il singolo sindacalista ma contro tutto il mondo del lavoro, già colpito da trent’anni di progressivo declino delle condizioni salariali e di lavoro. Lo si vuole dividere e frammentare ulteriormente. Mi pare un tentativo del governo di limitare il diritto di sciopero colpendo l’autonomia del sindacato. È un altro pesantissimo tassello nel più generale assalto alla Costituzione del 1948. Esprimendo la piena solidarietà dell’ANPI a CGIL e UIL, mi auguro che, al di là di legittime opinioni diverse, si ritrovi l’unità sindacale contro ogni tentativo di manomettere la Costituzione e di dividere i lavoratori”.

Gianfranco Pagliarulo – Presidente nazionale ANPI
 

CESSATE IL FUOCO. RESTIAMO UMANI.

Comunicato.

L’attuale escalation di violenza in corso nella cosiddetta Striscia di Gaza è senza precedenti. In poche settimane dagli attacchi perpetrati da Hammas, che vanno inequivocabilmente condannati con fermezza, sono già migliaia le vittime civili da entrambe le parti e la situazione umanitaria di Gaza è terribile.

Esprimiamo dolore e sdegno per le centinaia di vittime e ostaggi israeliani e per il dramma che si sta consumando nei territori palestinesi: nella guerra in corso è la popolazione civile e sono sopratutto i bambini a pagare il prezzo più alto.

Questa crisi non è scoppiata all’improvviso. Da decenni assistiamo a una crescente oppressione da parte israeliana nei confronti della popolazione palestinese. Rapporti delle Nazioni Unite, Amnesty International e Human Rights Watch parlano di gravi violazioni del diritto internazionale e di vere azioni equivalenti a crimini di guerra e a crimini contro l’ umanità commessi da Israele in più occasioni nel corso degli anni nei confronti della popolazione palestinese.

Nella Stricia di Gaza oggi stiamo assistendo a una delle più disperate crisi umanitarie, che sta colpendo più di due milioni di persone, con le autorità israeliane che operano bombardamenti incessanti, bloccando ingresso di cibo, carburante e assistenza umanitaria e interrompendo la fornitura di acqua ed elettricità anche negli ospedali. Una reazione che va ben oltre la difesa e che si rivela invece una punizione collettiva.

Per queste ragioni chiediamo alle istituzioni italiane ed europee di esercitare pressioni sullo Stato di Israele affinchè si ponga fine all’assedio della Striscia di Gaza; di agire per la costruzione del dialogo e del rispetto reciproco tra israeliani e palestinesi e per dimostrare che la pace e la convivenza sono ancora possibili. E’ inammissibile che non si riesca a trovare la via per garantire il diritto alla pace e il diritto ad una propria terra a ciascuno dei popoli che vivono in quella regione. L’ unica soluzione, riconosciuta ormai anche dalla comunità internazionale, è quella esplicata dalla formula “due popoli, due Stati”.

Chiediamo infine alle amministrazioni locali della provincia e nella fattispecie a quella di Como, che ricordiamo essere una delle città al mondo insignita dalle Nazioni Unite del titolo di “città messaggera di pace”, gemellata con la città di Nablus (Paletina) e Netanya (Israele) e appartenente alla rete Mayor for Peace avviata dai sindaci di Hiroshima e Nagasaki, di promuovere azioni e iniziative pubbliche rivolte a chiedere la fine dei tanti conflitti armati che affliggono l’ umanità, tra cui quelli drammaticmente attuali in Ucraina e Palestina.

Comitato Provinciale ANPI di Como.

14 novembre 2023.

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