Nuovo lutto all’ Anpi

Una nuova triste notizia… Dopo lunga malattia è scomparso l’amico e compagno Umberto Savolini. Giornalista, animatore della vita politica e sociale di Porlezza e di tutto il porlezzese e valli, è sempre stato vicino all’ ANPI, figura immancabile in tutte le nostre iniziative nell’ Alto Lario. Era uno degli organizzatori di Cittadini Insieme, una associazione che aveva il compito, fra le altre cose, di ricordare e mantenere viva la memoria dei Martiri di Cima.

Ci mancherai, Umberto!

COMUNICATO

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia piange la scomparsa di Ines Figini.

Figura inimitabile, unica, non era impegnata politicamente, ma questo non le impedìdi schierarsi in difesa dei suoi compagni arrestati dalle brigate nere perchè antifascisti e organizzatori dello sciopero del 6 marzo 1944 alla Tintoria Comense. Questo atto di giustizia, di alto spessore morale, le costò l’arresto e la deportazione nei famigerati lager di Mauthausen, Auschiwtz- Birkenau e Ravensbruck.

Riuscì a tornare in patria fortemente debilitata, riprese la sua vita di operaia e, quel che conta, intraprese la sua opera di testimone della più grande tragedia del mondo intero. Fu instancabile nel ricordare e nel monito ai più giovani, agli studenti, di vivere e lavorare per la pace affinchè non si possa ripetere nel futuro una simile e tragica esperienza.

Ci mancherai Ines, ci mancherà la tua calma e la dignità con cui raccontavi quei terribili momenti.

L’ ANPI fa proprio il tuo insegnamento e si augura che i tanti giovani e studenti che in questi anni hanno avuto la fortuna di ascoltarti, siano in embrione le nuove gemme della democrazia. Grazie, Ines.

Guglielmo Invernizzi.

Presidente ANPI Provinciale di Como.

INES FIGINI

E’ CON GRANDE CORDOGLIO CHE ABBIAMO APPRESO LA NOTIZIA DELLA SCOMPARSA DI INES FIGINI, ULTIMA TESTIMONE COMASCA SOPRAVISSUTA ALLA DEPORTAZIONE NEI LAGER NAZISTI.

INES aveva meno di 22 anni quando fu deportata. Operaia alla Ticosa, grande fabbrica di Como, aveva avuto il “torto” di essersi schierata a favore di alcuni compagni di lavoro durante lo sciopero del 6 marzo 1944. Ines non era fra gli organizzatori, aveva solo esclamato: ” se arrestate loro dovete arrestarci tutti!”, un’esclamazione di ribellione e di fierezza dettata dal suo profondo senso di giustizia. Ma tanto era bastato… Così finì nei lager di Mauthausen, Auschwitz-Birkenau e Ravensbrück e infine in un ospedale militare, dove trascorse un anno e mezzo. Per anni si è prodigata per raccontare ai giovani la sua storia, la storia di una città, Como, e delle lotte operaie nelle sue fabbriche, della repressione nazifascista dove anche una parola poteva costare la vita, di treni che partivano per mete ignote e di luoghi in cui l’umanità si divideva tra vittime e carnefici.

Saluteremo Ines martedì 29 settembre alle ore 11 preso la chiesa del Crocifisso a Como.

Su richiesta della famiglia non saranno portate bandiere.

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