GENOVA DIECI ANNI DOPO

Il G8 di Genova, una ferita all’identità democratica

L’ANPI di Genova ricorda il decimo anniversario dei fatti accaduti in occasione del G8 del 2001.

“E’ necessario – si spiega – non dimenticare quei giorni che sono stati una ferita all’identità democratica della nostra comunità e a quella nazionale. Saremo insieme alla CGIL, all’ARCI e ad altre associazioni per ricordare la difesa dei valori della Costituzione calpestate. In quei giorni furono sospese le libertà previste e garantite dalla nostra Carta costituzionale e le violenze che ci sono state hanno messo in seria discussione il rapporto con le forze dell’Ordine espressione dello Stato, che avrebbero dovuto garantire la libertà e l’incolumità dei manifestanti”.

“Non si è colpito invece chi era presenti alle manifestazioni, non per sostenere la necessità della globalizzazione dei diritti ed il governo democratico del nostro pianeta, ma per praticare la violenza, così è stato per i black bloc. Anche da parte di alcuni rappresentanti delle forze dell’Ordine, in varie occasioni in quei giorni neri per la democrazia italiana si è messa in atto, come ha detto un testimone, una “macelleria messicana”: questo è accaduto alla scuola Diaz o nella caserma di Bolzaneto, il tutto preceduto dalla morte di un ragazzo di 23anni: Carlo Giuliani”.

“Questo dato è reso ancor più drammatico – si sottolinea – dall’effetto che ha avuto non solo nei corpi di chi ha subito violenza fisica e psicologica, per le quali sarebbe stato giusto che chi lo Stato rappresenta chiedesse scusa alle vittime degli atti di violenza commessi su persone inermi”.

I fatti del G8 del 2001 si portano dietro una grave colpa nei confronti di quella nuova generazione di giovani che ha vissuto così drammaticamente quell’evento e che si affacciava alla vita e all’impegno, usando una libertà democratica, quella di manifestare liberamente le proprie opinioni.

“In quei giorni – si aggiunge – chi ha praticato la violenza ha la responsabilità di aver creato una cesura democratica tra quella generazione di ragazzi, che iniziava proprio allora il suo impegno civile nella nostra società e l’immagine che quei giovani hanno avuto a causa delle reazioni violente e immotivate di chi sarebbe dovuto essere garante della loro possibilità di manifestare per chiedere un mondo più giusto”.

“E’ una ferita – si rileva – che non è facile rimarginare, visto che ci sono segnali contraddittori se non contrari, considerato che una serie di responsabili di quei gesti non solo sono ai margini di certe strutture, ma, a quanto pare, hanno avuto avanzamenti di grado e riconoscimenti nelle strutture stesse.  Questo ci rende ancor più consapevoli della necessità di partire dal valore della nostra Costituzione, nata della Resistenza”.

E si conclude: “Solo non vedendola come un’espressione del passato, ma come uno straordinario strumento di lotta programmatica per il futuro, si potrà uscire dalla crisi civile e sociale, non solo economica, che stiamo attraversando, con più democrazia, con più partecipazione, con più giustizia. Con la consapevolezza che spira un nuovo vento di cambiamento, che rende attuale quanto espresso dalle donne e dagli uomini già nel 2001: un nuovo mondo è possibile per avere speranza nel futuro”.

PRIMARIE A COMO

Appuntamento per discutere delle primarie anche a Como, per scegliere il nuovo candidato sindaco.

LUNEDI’ 18 LUGLIO IN VIA GRANDI, ALLA CIRCOSCRIZIONE 6

ORE 20,45

Dopo avere fatto circolare l’appello per le primarie ( che è stato consegnato ai rappresentanti del PD comasco) e una riflessione sull’attuale  momento, con alcune prime  proposte di discussione sul programma per le prossime elezioni comunali,  è nata l’esigenza di ritrovarsi in un incontro con lo scopo di conoscersi e di cominciare a discutere  le proposte per la costruzione di un fronte esteso ma compatto sui contenuti e gli obiettivi e che rispecchi le esigenze dei cittadini di Como.

Il voto ai referendum  e alle ultime elezioni amministrative ha evidenziato in modo chiaro la forte spinta alla  partecipazione  politica da parte dei cittadini, soprattutto da parte  dei più giovani, che hanno partecipato attivamente e che erano presenti in massa ( massa critica a sentire anche i loro discorsi) a Milano , Napoli, Cagliari e in tantissime altre realtà.

Oggi c’è una società che si organizza e si fa essa stessa attore politico. Un agire politico  che non si esaurisce nelle forme tradizionali della rappresentanza e rivendica dignità, diritto di concorrere alle scelte, ridistribuzione di potere dalle rappresentanze istituzionali alla partecipazione popolare.

Si Invitano tutte le  persone  interessate a incontrarsi, a  parlarsi , per  discutere di questi temi  ( primarie e proposte)

ANNIVERSARIO

“… e il ricordo di Voi brilla come una Festa” (M.Proust)

                                                            
Dopo neanche due mesi dalla strage di Capaci, il 19 luglio 1992, di domenica, nel pomeriggio, in via D’Amelio a Palermo, una utilitaria imbottita di esplosivo spezza la vita del Giudice Paolo Borsellino e della sua scorta.
Le punte di diamante nella lotta alla mafia sono spazzate via con una ferocia inaudita. In questi diciannove anni la verità è emersa solo in parte, tanti punti sono ancora opachi, tante domande senza risposta.

La Scuola di formazione politica ‘Antonino Caponnetto’ intende offrire un’occasione di esercizio di memoria, riflessione e mobilitazione:

martedi 19 luglio 2011, al Carroponte, Sesto S. Giovanni, dalle ore 20.00 alle ore 21.30

Presentazione de: “IO NON TACERO’ di Antonino Caponnetto, a cura di Maria Grimaldi, Melampo Editore
Partecipano:
Dott. Maurizio Romanelli, Sostituto Procuratore presso il tribunale di Milano, già DDA (Direzione Distrettuale Antimafia)
Maria Grimaldi, curatrice del libro
Coordina: Giampiero Rossi
Non tutti potranno essere purtroppo presenti alle manifestazioni promosse, a Palermo, da Rita e Salvatore Borsellino.
Ogni luogo non “indifferente” è prezioso.

Il Carroponte www.carroponte.org è in via Granelli, 1 a Sesto San Giovanni
raggiungibile con la metrotranvia linea 31 o con il bus 727.
E’ a 10 minuti circa a piedi dalle fermate della metropolitana Sesto Marelli e Sesto Rondò (linea 1 rossa).

per ulteriori informazioni:
Maria Grimaldi: maria@rete3.net
Paola Murru: murru@melampoeditore.it
Guido Fogacci: 337318459

ATTACCO FASCISTI ALLA CGIL

Milano, provocazione nera alla Camera del Lavoro: la solidarietà dell’Anpi

Presa di posizione del Comitato permanente antifascista

Venerdì 8 Luglio verso le ore 12.00, sul piazzale della Camera del Lavoro di Milano, è scattata una grave provocazione neofascista da parte di una decina di individui, appartenenti ad un gruppo chiamato “Marinetti” i quali, senza autorizzazione distribuivano materiale di propaganda contro il sindacato.
 
Mentre venivano allontanati, alcuni di questi, armati di casco, colpivano ripetutamente i militanti della CGIL, uno dei quali, ferito, veniva successivamente ricoverato in ospedale.

“E’ dagli anni Settanta – si sottolinea in un comunicato del presidente ANPI Provinciale di Milano, che non registriamo un atto di tale gravità nei confronti della Camera del Lavoro di Milano, luogo simbolo della democrazia nella nostra città. Da diverso tempo a Milano stanno diventando sempre più frequenti manifestazioni e iniziative di tipo nettamente e dichiaratamente fascista e nazista, perfino con l’apertura di sempre nuove sedi e di nuovi punti di riferimento. Questo fatto è inconcepibile alla luce del contenuto antifascista dell’intera Carta Costituzionale e del carattere resistenziale e antifascista di Milano. Occorre un impegno comune delle istituzioni, delle forze politiche, dell’associazionismo, dei cittadini affinché queste inaccettabili aggressioni neofasciste abbiano finalmente a cessare e diventino improponibili in una città che è sempre stata e vuol essere democratica”.

“Si impone – rileva il Comitato – una riflessione collettiva su quanto sta avvenendo a Milano, sulle ragioni profonde della reviviscenza di movimenti, atteggiamenti, iniziative fasciste e/o naziste, sulle finalità che si propongono, sulle coperture e sulle protezioni di cui godono.
Invitiamo tutti gli antifascisti e i cittadini milanesi alla massima vigilanza e attenzione in questa delicatissima fase, sottolineando che provocazioni di tale gravità non possono essere più accettate.
Sarà nostra cura compiere tutti i passi presso le Forze preposte alla difesa dell’Ordine Pubblico, a partire dal previsto incontro con il Prefetto e il Questore, perché si individuino immediatamente i mandanti e gli esecutori di tale azione criminosa e si attuino tutte le misure, compresa l’immediata chiusura di tutte le sedi neofasciste , apertesi anche recentemente, per garantire il corretto svolgimento della vita democratica a Milano, Città Medaglia d’Oro della Resistenza.

Anche la sezione ANPI Barona, il Coordinamento ANPI zona 6 Milano, il Comitato Antifascista per la difesa della Democrazia, Milano zona 6 ha inviato tutta la propria solidarietà alla Camera del Lavoro – Cgil, di Milano, e un forte abbraccio al militante Cgil ferito “di cui conosciamo serietà, professionalità e impegno sociale e civile”.

La sezione ANPI Barona, il Coordinamento ANPI zona 6 Milano,  il Comitato Antifascista per la difesa della Democrazia, Milano zona 6.

Invia tutta la propria solidarietà alla Camera del Lavoro – Cgil, di Milano, e un forte abbraccio a Giampaolo, di cui conosciamo serietà, professionalità e impegno sociale e civile.

Ancora una volta a Milano, gesti violenti e intimidatori di chiara matrice “fascista” ci trovano sgomenti e amareggiati, ma ancora una volta siamo certi di una risposta compatta e unita, 

come forze e cittadini che democraticamente agiscono e “lavorano” per una città libera da pensieri che di nuovo propongono, oppressioni e soprusi.

Se ancora una volta la memoria, la Resistenza, l’onesto mondo del lavoro, con le sue lotte e i suoi ideali, vengono contestati e stravolti da una politica fatta di falsità, equiparazioni, revisioni storiche e purtroppo anche violenze,  

ancora una volta noi saremo presenti e vigili, ancora una volta noi grideremo “non passeranno”.


GITA AL GIOVO

E’ stata una bella cerimonia, ho scoperto alcuni particolari sulla vicenda di cui non ero a conoscenza. Il tempo avrebbe potuto essere migliore, ma almeno non ha piovuto durante i discorsi. Ti allego una foto.
Antonella

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