Giovedì 23 dicembre sarà anche il 78° anniversario della fucilazione di Giancarlo Puecher, prima medaglia d’ oro della Resistenza. Purtroppo, in ottemperanza alle restrizioni anti-Covid, dovute all’ aggravamento dei contagi, il ricordo di Puecher organizzato dalla sezione Monguzzo e territorio erbese, è stato annullato.
Questa è l’ ultima foto fatta a Giancarlo Puecher, medaglia d’ oro della Resistenza.
Fu fucilato il 23 dicembre, antivigilia di Natale, nel cimitero nuovo di Erba. Aveva 20 anni. Prima di morire volle abbracciare e salutare tutti i presenti, rincuorando e perdonando tutti.
Si doveva dare l’esempio. Esempio che sortì nei fatti l’effetto contrario, determinando ancora di più alla lotta contro il fascismo la parte migliore dell’Italia, che nei valori condivisi trovò la forza di ribellarsi.
Riportiamo qui l’ultima lettera di Giancarlo Puecher, scritta poche ore prima di essere fucilato.
21 dicembre 1943
Muoio per la mia patria. Ho sempre fatto il mio dovere di cittadino e di soldato. Spero che il mio esempio serva ai miei fratelli e compagni. Iddio mi ha voluto, accetto con rassegnazione il suo volere.
Tutti i miei averi vadano ai miei fratelli e a Elisa Daccò.
Vorrei che sul mio avviso mortuario figurassero i miei meriti sportivi e militari.
Non piangetemi, ma ricordatemi a coloro che mi vollero bene e mi stimarono.
Viva l’Italia.
Raggiungo con cristiana rassegnazione la mia mamma che santamente mi educò e mi protesse nei vent’anni della mia vita.
L’amavo troppo la mia patria non la tradite e voi tutti giovani d’Italia seguite la mia via e avrete il compenso della vostra lotta ardua nel ricostruire una nuova unità nazionale.
Perdono a coloro che mi giustiziano, perché non sanno quello che fanno e non pensano che l’uccidersi tra fratelli non produrrà mai la concordia.
Vorrei lasciare L 5000 alla mia guida alpina Motele Vidi di Madonna di Campiglio. L 5000 al mio allenatore di sci Giuseppe Francopoli di Cortina. L 5000 a Luigi Conti e L 1000 a Vanna De Gasperi, Berta Dossi, Rosa Barlassina. Il mio guardaroba ai miei fratelli e a Pussi Aletti, mio indimenticabile compagno di studi.
L 1000 alla Chiesa di Lambrugo.
Il mio anello d’oro ricordo della povera mamma a Papà, il braccialetto a Ginio e l’orologio Universal a Gianni. Alla zia Lia Gianelli una mia spilla d’oro con pietra. Un ricordo delle mie gioie alle mie cugine e a Elisa.
Stabilite una somma per messe in mio suffragio e per una definitiva sistemazione pacifica della patria nostra.
A te papà vada l’imperituro grazie per ciò che sempre mi permettesti di fare e mi concedesti.
Elisa si ricordi del bene che le volli e forse non sufficientemente apprezzò.
Ginio e Gianni siano degni continuatori delle gesta eroiche della nostra famiglia e non si sgomentino di fronte alla mia perdita, i martiri convalidano la fede in una vera idea. Ho sempre creduto in Dio e perciò accetto la sua volontà.
Baci a tutti
Giancarlo Puecher Passavalli