27 GENNAIO 2022. Ricordiamo tre eroici deportati del comasco.
Giuseppina Panzica, nata a Caltanisetta nel 1905, sposata con il finanziere in congedo Salvatore Luca e madre di quattro figli, abitò con la famiglia a Ponte Chiasso, in via Vela, 1. Nell’orto della sua casa c’era una rete che separava il confine italiano con quello svizzero. Giuseppina e il marito facevano parte del gruppo clandestino Fra.Ma, un’ associazione che si occupava di far espatriare clandestinamente ebrei in fuga e perseguitati politici.
Gavino Tolis , nato il 4 febbraio 1919 a Chiarimonti in provincia di Sassari, prestava servizio alla frontiera di Ponte Chiasso ed era entrato in contatto con la famiglia Luca già nel setembre 1943.
Entrato nel mirino per le sue idee antifasciste, Salvatore Luca venne inviato a lavorare in Germania con i due figli maggiori. Giuseppina Panzica, rimasta sola con i due figli più piccoli, diventa così protagonista, con Gavino Tolis, di tanti atti eroici facendo passare attraverso uno squarcio praticato nella rete dell’ orto documenti riservati e tanti fuggiaschi, salvando decine di vite.
Purtroppo, probabilmente per una delazione, Tolis e Panzica vennero arrestati nell’ aprile del 1944 e avviati nei campi di concentramento. Gavino Tolis purtroppo non farà mai più ritorno, finendo i suoi giorni a Mauthausen il 28 dicembre 1944. A lui venne conferita, nel 2010, la Medaglia d’ Oro al Merito Civile alla memoria. Giuseppina Panzica venne invece destinata a Ravensbruck, da cui ritornò solo nell’ ottobre 1945, duramente provata fisicamente per le privazioni e le torture subite.
Morì a Como nel 1976, e la sua storia venne a lungo ignorata. Solo grazie all’ interessamento del tenente colonnello della Guardia di Finanza Gerardo Severino, anche Giuseppina Panzica ricevette, nel 2018, la Medaglia d’Oro al Merito Civile.
Il maresciallo Paolo Boetti venne arrestato nel maggio 1944 mentre trasportava la somma di 325.000, che doveva consegnare all’ebreo Vittorio Levi in Svizzera. Anche lui fu destinato al lager di Mauthausen, ma fortunatamente potè fare ritorno alla sua casa di Torriggia il 26 giugno 1945. Morì a Ravenna nel 1965. Gli fu conferita la Medaglia d’ Oro al Merito Civile nel 2016.
Persone semplici e generose, che preferirono ascoltare il richiamo della loro coscienza anzichè obbedire ad ordini ingiusti, a cui dobbiamo eterna riconoscenza.