CONSIDERAZIONI

Uno dei massimi pensatori democratici, J. S. Mill, nella prefazione del suo libro “Libertà” ha scritto: “Il solo fine per cui l’umanità ha diritto, sia individualmente che collettivamente, di intervenire nella libera azione di ciascuno dei suoi membri è la protezione di sé stessa”.
E’ sentimento diffuso che Marcello Dell’Utri sia socialmente pericoloso, ma la lunghezza del percorso giudiziario per accertare le sue responsabilità non consente di esercitare quelle “punizioni legali” che impedirebbero, di fatto, di separarlo dal contesto civile.
E’ a questo punto che “la coercizione morale della pubblica opinione” è intervenuta per sottolineare quanto sia inopportuno un intervento pubblico, in un contesto qualificato, di un personaggio con quei sospetti sulle spalle.
Impedire a qualcuno di parlare non è di per sé una cosa positiva, e di principio andrebbe rifiutato, ma ci sono un paio di argomenti che rafforzano i motivi per cui la contestazione al senatore Dell’Utri non va considerata negativamente.
La concessione di uno spazio pubblico per presentare una operazione ambigua, a cavallo tra il commerciale e l’ideologico, è stata sollecitata dal senatore stesso. Gli organizzatori, a loro detto,  “ci hanno pensato tre giorni” prima di acconsentire, e hanno fatto male a dire sì. E su questo punto gli intervenuti erano pronti a controbattere nel merito.
Altro argomento è il fatto che questo personaggio, quando gli si chiede di chiarire le sue responsabilità in un contesto giudiziario pubblico, si avvale della facoltà di tacere; non si capisce quindi perchè gli si devono concedere spazi pubblici per fare la propria propaganda, magari qualificandola come culturale.
Sappiamo per certo che la contestazione è stata spontanea e molto condivisa, c’erano sì gruppi autoorganizzati, ma sicuramente mancava una regia unica.
Lo sdegno popolare per lo spazio concesso è stato ampio e trasversale, il personaggio non raccoglie consensi nemmeno tra i suoi.
Ci sarà comunque un evento “riparatorio”, speriamo al chiuso e lontano dal clamore mediatico.

Sandro Giana

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi