Una festa della Repubblica che per la prima volta si svolgerà senza piazze. Potrebbe anche avere riflessi positivi, considerata la cancellazione di parate militari e dimostrazioni muscolari; ma cosa si può fare per ricordare l’importanza della Costituzione rigorosamente a distanza di sicurezza? Connettersi ad Arci Como WebTV.Arci Como, Anpi Como, Istituto di Storia Contemporanea di Como, Cgil Cisl e Uil, Sezioni Soci Coop di Como e altri ancora che verranno annunciati a breve vi invitano a una giornata di WebTV interamente dedicata al tema: dalle 10 alle 17 un intervento video all’ora per spiegare l’importanza della Repubblica e dei valori su cui è fondata e dalle 18 assemblea “live” con Giuseppe Battarino, magistrato e consulente del Parlamento, Giuseppe Calzati, presidente dell’Istituto di Storia contemporanea di Como e Grazia Villa, avvocata (forniremo a breve il link per partecipare). Non lasciamo che l’emergenza sanitaria cancelli la memoria: vi aspettiamo dalle 10,00 del 2 giugno su www.arcicomo.it
Programma: Dalle 10,00 alle 13,00 – Saluti istituzionali. Dalle 14,00 alle 17,00 – Dizionario Costituzionale, musica con Renato Franchi e contributi dell’Istituto di Storia Contemporanea. Dalle 18,00 – Assemblea sulla storia della Repubblica e della Costituzione.
Per un brevissimo attimo abbiamo creduto che potesse davvero succedere. Abbiamo creduto che parlare di odio, razzismo e xenofobia, fosse un argomento che non potesse far altro che trovare un’ampia maggioranza in Consiglio Comunale a Como. Così non è stato. La delibera “in comune senza odio” a Como è stata respinta nella serata di lunedì 25 maggio 2020 in Consiglio comunale. Prendiamo atto che la maggioranza del consiglieri reputa, citando le parole di Ferretti (Fratelli d’Italia) che l’odio, del razzismo e della xenofobia siano “un problema marginale per una cittadina come Como”. Niente di più falso. Gli effetti delle cattive politiche di questa amministrazione testimoniano come esiste un atto, cosciente e volontario, nell’esercizio del rimarcare le diversità. Le stesse diversità che diventano odio, razzismo e xenofobia perché, politici compiacenti, ne intravedono spazi di opportunismo politico e consenso. Troppe volte abbiamo tollerato questi atteggiamenti o forse non li abbiamo combattuti a sufficienza. Li ricordiamo i cartelli apparsi sui negozi gestiti da cinesi all’inizio dell’emergenza COVID? Il negazionismo non è mai una via. Taluni consiglieri dovrebbero spiegare, oggi, perché ‘coltivare la memoria dell’antifascismo’ sia un problema. Vorremmo ricordare loro che possono sedersi in quel Consiglio Comunale ed esprimere le loro opinioni in modo libero solo grazie allo sforzo e al sacrificio di tanti italiani che hanno dato il loro tempo, il loro impegno e la loro vita a tutti quanti noi. Vorremo ricordare loro che l’antifascismo è pervasivo fondamento della nostra Costituzione. Chi, oggi, pensa che l’antifascismo sia una parola da eliminare, come la sua memoria, è negazionista di quella stessa libertà che gli permette di esprimere tale giudizio così impietoso. E le riportiamo, per dovere di cronaca, le parole del consigliere De Santis (Fratelli d’Italia) di lunedì scorso quando afferma che “sarebbe opportuno chiudere questa pagina, chiudere quel retaggio e destinarlo alla storia”. Dobbiamo dirlo a gran voce. Destinare alla storia chi siamo è negare il nostro passato che vive e pulsa, ancora oggi, nella Costituzione Italiana. Ogni silenzio è complice, ogni indifferenza è colpevole. La mancata approvazione di questa delibera smaschera coloro voglio che Como e i suoi cittadini siano schiavi del pregiudizio e dell’odio e lo strumentalizzano facendolo diventare architrave della peggiore politica che Como abbia mai visto. Como non si merita questo e noi non rimarremo più complici. #noinonsiamocomplici
I funerali verranno celebrati martedì 12 maggio presso la cappella del Cimitero Monumentale di Como alle ore 15. A causa del distanziamento dovuto al coronavirus, non sarà possibile presenziare alle esequie, che come ben sapete sono a numero chiuso. Una nostra piccola rappresentanza sarà comunque presente al cimitero a una distanza consentita.
Pubblichiamo qui di seguito un bel ricordo di Luciano Forni scritto da Articolo Uno
” Luciano Forni è mancato nel giorno anniversario della scomparsa di Aldo Moro, alle cui idee fu profondamente legato e la cui memoria continuò a coltivare come membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul suo rapimento e sulla sua uccisione da parte delle BR, un’esperienza da cui ricavò l’impressione dolorosa delle inerzie e delle complicità che li avevano resi possibili.
È mancato nel vivo di una pandemia che, tra le tante sottovalutazioni e
i tanti errori commessi, ha comunque mostrato il grande valore
dell’istituzione del Servizio sanitario nazionale e delle tutele
universalistiche garantite ai cittadini, senza distinzioni di censo. Un
obbiettivo che Forni aveva perseguito in veste di relatore al Parlamento
della legge voluta dall’indimenticabile ministra Tina Anselmi nella
stagione della solidarietà democratica e che ricordava con un giusto
orgoglio.
A lui si deve un impegno generoso anche nelle
istituzioni locali, in Amministrazione Provinciale, nel Consiglio
sanitario di zona e nel Comune di Como, dove fu tra l’altro uno dei
principali promotori della convergenza che consentì la formazione della
giunta guidata da Renzo Pigni, in cui, per la prima volta, le sinistre
furono alla guida della città insieme al suo partito, la Democrazia
Cristiana.
Fu anche un uomo di scuola capace di innovazioni
coraggiose. Nella sua prima esperienza di direttore didattico, ad Asso,
primo in provincia di Como, si impegnò a superare le pluriclassi
organizzando forme di trasporto dei bambini. A Como, sperimentò il tempo
pieno nel circolo di via Fiume e aprì la prima scuola per stranieri.
Sempre si dimostrò aperto alle innovazioni della didattica in una
costante dialettica con altri uomini di scuola impegnati in politica
come Belgrano e Rossetto.
Forni proveniva dalla tradizione
politica dei cattolici democratici, di cui seppe esprimere la parte
migliore, distinguendosi a livello locale per la sua specchiata onestà e
per la lungimiranza nel leggere le dinamiche della società e del
sistema politico. Per questo ebbe una comprensione lucida dei momenti di
crisi vissuti dalla politica (dalle degenerazioni del pentapartito alla
diffusione della corruzione, dall’affermazione di logiche
iper-maggioritarie, ai più recenti tentativi di manomettere la
Costituzione) e continuò a battersi fino in fondo contro ogni tentativo
di comprimere la partecipazione e la rappresentanza popolare e di
sostituire l’influenza dell’establishment economico al ruolo delle
istituzioni democratiche.
Furono soprattutto queste
preoccupazioni per i pericoli della democrazia in Italia, oltre al
dovere che egli sentiva di tutelare in primo luogo gli interessi del
mondo del lavoro, che lo indussero ad impegnarsi nell’ANPI e ad essere
vicino alla nostra organizzazione e partecipe delle sue battaglie.
Di questo lo ringraziamo e per questo ne piangiamo la scomparsa.”
Ancora un grande lutto per l’Anpi. E’ scomparso questa mattina il senatore Luciano Forni, vice presidente onorario dell’Anpi provinciale di Como.
Classe 1935 è stato uomo di punta della politica italiana, locale e nazionale, ricoprendone svariati incarichi, anche di altissimo livello. Fu anche componente della commissione d’inchiesta sul rapimento dell’on. Aldo Moro e sul terrorismo dal 1981 al 1983. Moro di cui ricorrono, proprio oggi, i 42 anni dall’assassinio.
Alla moglie Annamaria, alla figlia e a tutti i familiari esprimiamo il più profondo cordoglio del Direttivo Anpi Provinciale.
Como, 9 maggio 2020
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