IL VOTO CONTRO LA LEGGE ZAN COLPISCE PESANTEMENTE IL CAMMINO DEI DIRITTI

Nota della Segreteria nazionale ANPI

La Segreteria nazionale ANPI stigmatizza il voto di ieri al Senato sul ddl Zan come un atto che colpisce pesantemente il cammino dei diritti.

Con il coraggio del voto segreto, una esultante rappresentanza di senatori e senatrici ha affossato di fatto il percorso di un provvedimento legislativo necessario a contrastare bullismi e violenze lesive della dignità umana.

Aver consentito un voto tagliola per rinviare di altri sei mesi la discussione di merito su un testo già approvato all’inizio di novembre dello scorso anno alla Camera e su articoli discussi e ridiscussi a lungo nella Commissione Giustizia del Senato, sottoposti da mesi ad azioni ostruzionistiche, ha fatto cadere la maschera di chi brandisce e sbandiera strumentalmente libertà di coscienza a danno di diritti inalienabili delle persone.

Quel che è certo è che con il voto a maggioranza di ieri, coprendo e sdoganando pulsioni oscurantiste, retrive ed omotransfobiche, si è consumato, come per lo “ius soli”, un ennesimo strappo con la coscienza civile di questo Paese.

La Segreteria nazionale ANPI, nel deplorare il volgare mercanteggiamento politico a danno di diritti inalienabili delle persone ha sostenuto e continuerà a sostenere ogni iniziativa ispirata al rispetto della dignità umana e volta a combattere discriminazioni e violenze.

28 ottobre 2021

PAGLIARULO: SCIOGLIERE SUBITO FORZA NUOVA!

22 Ottobre 2021

Sulla prima pagina del quotidiano il manifesto del 22 ottobre 2021, commento del presidente nazionale ANPI al voto in Senato sullo scioglimento delle organizzazioni fasciste

Come si fa ad essere pienamente soddisfatti dell’ordine del giorno approvato ieri in Senato a proposito dello scioglimento delle organizzazioni neofasciste? Esso impegna il governo “a valutare le modalità per dar seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del partito fascista”.

Valutare le modalità? La legge Scelba prevede che, ove non vi sia ancora una sentenza che abbia accertato la riorganizzazione del partito fascista, “nei casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo, sempre che ricorra taluna delle ipotesi previste nell’articolo 1, adotta il provvedimento di scioglimento e di confisca dei beni mediante decreto-legge”. Non si tratta quindi di “valutare le modalità”, cosa che fra l’altro il governo sta già facendo, ma di impegnare il governo allo scioglimento, data l’evidenza del caso straordinario di necessità e urgenza nella fattispecie dell’assalto alla sede della Cgil nazionale e del Pronto Soccorso.

Fra l’altro da anni avvengono aggressioni e violenze da parte di membri di Forza Nuova e più in generale delle organizzazioni neofasciste. Ci sono tutti i presupposti di legge (art.1 della legge Scelba) per intervenire tramite decreto, e cioè la matrice fascista, l’uso sistematico della violenza, il pericolo effettivo per la democrazia, la ragione eversiva. In presenza di tali presupposti non c’è solo il potere, ma – mi pare – anche il dovere del governo di sciogliere l’organizzazione neofascista, perché l’urgenza dell’intervento non consente di attendere i tempi della giustizia penale.

Sono inoltre francamente stupito della non partecipazione al voto del centrosinistra, con l’eccezione di Leu, sull’odg del centrodestra che attribuirebbe alla legge Scelba un potere di scioglimento nei confronti – come si legge nel testo del centrodestra – di “movimenti di ogni ispirazione politica che esaltano la violenza come metodo di lotta politica”, ignorando che il titolo della legge è “Norme di attuazione della XII Disposizione transitoria e finale” che si riferisce esclusivamente al partito fascista. E questo per l’ovvio motivo che l’Italia ha subito un ventennio di sangue, di guerra e di dittatura a causa del fascismo.

Altra cosa è, nella mozione del centrodestra, la giusta citazione dell’art. 270 del Codice penale che sanziona ogni associazione sovversiva. Il punto, però, è che nella mozione del centrodestra si “bilancia” l’aggressione alla sede Cgil, ridotta per di più ad “alcune decine di individui”, con l’elenco di cinque circostanze di disordini, veri o presunti, riconducibili all’area cosiddetta antagonista, senza alcun accenno alle centinaia di episodi di violenza da parte di neofascisti, neonazisti, razzisti che da tempo si susseguono nel nostro Paese, e che l’Anpi ha da più di due anni segnalato alla Procura della Repubblica con un apposito esposto e con tanto di allegati.

La mozione del centrodestra non vede ciò che è sotto gli occhi di tutti nelle forme più diverse: dalle aggressioni fisiche alla insistita apologia del fascismo da parte di personaggi non solo da cabaret – persino il falconiere della Lazio che saluta col saluto romano! – ma anche delle istituzioni, come consiglieri comunali e assessori regionali, per non parlare del verminaio messo in luce dall’inchiesta Fanpage.

L’odg del centrodestra, detto in due parole, sembra dia un colpo al cerchio ed uno alla botte, senza una esplicita, chiara e specifica assunzione di responsabilità nei confronti del neofascismo. Ciò che si rifiuta è il riconoscimento esplicito e definitivo che il pericolo reale per la democrazia oggi è costituito da fascismi, nazismi, razzismi e nazionalismi. Un’altra buona occasione persa dalla destra italiana. Ed allora, perché il centrosinistra non ha partecipato al voto?

Gianfranco Pagliarulo – presidente nazionale ANPI

ABBIAMO PERSO UN ALTRO GRANDE PARTIGIANO

ADDIO PARTIGIANO UGO FASOLA

Annunciamo con profonda tristezza la repentina scomparsa del compagno partigiano combattente Ugo Fasola.Da sempre iscritto ad honorem alla nostra sezione, il 2 giugno 2015 aveva ricevuto dal Prefetto la Medaglia della Resistenza consegnata a tutte le partigiane e a tutti i partigiani comaschi come riconoscimento per la partecipazione attiva alla lotta di Liberazione contro il nazifascismo.Un grande e forte abbraccio al nipote di Ugo Fasola, Tommaso, membro del comitato direttivo della nostra sezione.

ANPI sezione di Como “Perugino Perugini”

Il Direttivo dell’ANPI Provinciale di Como si unisce al dolore di Tommaso e dei familiari di Ugo Fasola.

APPELLO A UNA GRANDE PARTECIPAZIONE ALLA MANIFESTAZIONE DEL 16 OTTOBRE

Il testo approvato dal presidente nazionale, dal presidente emerito, dai vicepresidenti, dalla segreteria nazionale ANPI al termine di una riunione straordinaria

Al termine di una riunione straordinaria, il presidente nazionale, il presidente emerito, i vicepresidenti, la segreteria nazionale ANPI hanno approvato il seguente appello:

APPELLO PER UNA GRANDE PARTECIPAZIONE POPOLARE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTIFASCISTA PER IL LAVORO E LA DEMOCRAZIA DEL 16 OTTOBRE

I gravissimi fatti di sabato 9 ottobre a Roma sono stati organizzati, pianificati in modo dettagliato e addirittura annunciati da Forza Nuova; per questo sono un esplicito segnale d’allarme.

Le violenze avvenute, in particolare l’inaudita occupazione della sede nazionale della Cgil, a cui va la nostra incondizionata solidarietà, seguita dall’odioso e barbaro assalto al Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I, rappresentano un salto di qualità nella strategia della eversione nera e richiedono una risposta ferma e durissima da parte di ogni struttura dello Stato. Siamo vicini a tutti gli agenti di polizia feriti negli scontri ed agli operatori sanitari aggrediti.

Richiamiamo il governo al suo compito imprescindibile di difesa dell’ordine democratico, della salvaguardia della sicurezza dei cittadini, della tutela delle sedi della vita associata.

Da tempo l’ANPI nazionale ha denunciato la natura eversiva delle organizzazioni neofasciste, da tempo ha segnalato la strumentalizzazione da parte di tali organizzazioni nei confronti del malessere sociale causato dalla crisi; da anni, infine, l’ANPI, assieme a un vasto schieramento democratico, ha sollecitato le autorità competenti a provvedere allo scioglimento delle formazioni neofasciste, come sostanzialmente imposto dalla XII Disposizione finale della Costituzione e specificamente previsto dall’art. 3 della sua legge di attuazione (legge Scelba, 645 del 20 giugno 1952). Vanno in ogni caso assunti immediatamente provvedimenti cautelari di sospensione delle attività di tali organizzazioni. Invochiamo inoltre la massima speditezza e intransigenza nell’iter processuale per i reati di apologia e di ricostituzione del partito fascista.

È giunto il momento di far sentire la forza della democrazia italiana.

Riteniamo encomiabile lo sdegno di tanta parte del Paese, delle forze sociali e politiche, anche oltre i tradizionali schieramenti, e pensiamo che davanti al pericolo eversivo sia necessaria un’unità davvero larga. Assieme, denunciamo i silenzi e l’ambiguità dell’estrema destra italiana che, dopo aver tardivamente ostentato un antifascismo di facciata, nega l’evidenza della matrice fascista dell’assalto di sabato.

Ma non basta: occorre operare compiutamente per liberare ogni istituzione dello Stato italiano sia dalle infiltrazioni fasciste, sia dalle eventuali connivenze, e contrastare il pesantissimo malessere sociale su cui puntano i fascisti per scardinare il sistema democratico.

Per questo occorre aprire subito una nuova stagione della democrazia italiana che metta al centro il tema del lavoro e della dignità della persona, contrastare la solitudine sociale e ogni forma di odio e di rancore e bandire definitivamente qualsiasi suggestione di tipo fascista. La strada è tracciata in modo palese dalla Costituzione, ancora in troppe parti inapplicata.

A questi fini è necessario che si estenda nel Paese un rinnovato, eccezionale movimento unitario contro il fascismo, per l’espansione della democrazia e della partecipazione popolare, un movimento che raccolga l’insegnamento della Resistenza quando, col comune obiettivo della sconfitta del nazifascismo e della rinascita del Paese, si unirono forze fra loro diverse ed eterogenee dalla cui convergenza nacque quella Costituzione che oggi occorre integralmente e finalmente attuare.

Questo è lo spirito con cui lanciamo un appello al Paese affinché si realizzi la più ampia partecipazione organizzata alla mobilitazione nazionale promossa da CGIL, CISL e Uil per sabato 16 ottobre. Il 25 aprile 1945 il popolo italiano riscattò l’Italia sconfiggendo il nazifascismo. Oggi il popolo italiano saprà respingere qualsiasi tentativo di minare la repubblica democratica e antifascista.

Roma, 11 ottobre 2021

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