Pagliarulo: “La politica degli elmetti e le diffamazioni contro l’ANPI”

27 Febbraio 2022

Dichiarazione del Presidente nazionale ANPI, Gianfranco Pagliarulo, a seguito delle polemiche innescate ieri contro l’Associazione

L’attacco all’ANPI è un attacco al movimento per la pace. Leggo oggi su alcuni giornali un insieme di fake news e di diffamazioni, come per esempio un titolo su Il Tempo online: “I partigiani dell’ANPI abbracciano Putin: legittime le bombe sull’Ucraina”, di cui si occuperà il nostro ufficio legale per valutare gli estremi di una querela.

Ricapitoliamo. Il 24 febbraio, poche ore dopo l’invasione russa, esce un comunicato che inizia così: “La Segreteria nazionale dell’ANPI condanna fermamente l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa. È un atto di guerra che nega il principio dell’autodeterminazione dei popoli, fa precipitare l’Europa sull’orlo di un conflitto globale, impone una logica imperiale che contrasta col nuovo mondo multipolare, porta lutti e devastazioni”.

Qualsiasi persona normale intende che l’ANPI condanna l’invasione senza se e senza ma.

Il 22 febbraio, poche ore dopo il riconoscimento unilaterale del Donbass da parte di Putin, l’ANPI denuncia: “Siamo a un passo dal baratro. A chi governa la Russia, gli Stati Uniti, l’Ucraina, i Paesi dell’Unione Europea, il nostro stesso Paese, chiediamo un atto di responsabilità e di saggezza. Prima che sia troppo tardi. Il delirio bellicista va sconfitto dalla forza tranquilla di Paesi e popoli” e aggiunge “Il riconoscimento dell’indipendenza del Donbass da parte della Russia può portare il mondo a un passo dalla guerra ed è l’ultimo, drammatico atto di una sequenza di eventi innescata dal continuo allargamento della NATO ad est vissuto legittimamente da Mosca come una crescente minaccia”.

Con buona pace di tanti critici, il 22 febbraio era molto difficile condannare un’invasione avvenuta il 24 febbraio. Si trattava di stigmatizzare il riconoscimento unilaterale del Donbass individuando le ragioni per cui si era giunti a tale gravissimo gesto. Tali ragioni sono fra l’altro (ma non solo) il continuo allargamento della NATO ad est, cioè uno dei tanti errori commessi dopo la caduta del muro. Questa critica è propria di un ampio arco di politici e di personalità che avevano colto da tempo i pericoli di una politica occidentale di crescente confronto-scontro con la Federazione russa, cogliendo assieme, giustamente, il carattere autocratico del governo di Putin.

Né è un mistero che dopo Maidan hanno imperversato in Ucraina bande armate naziste come Pravy Sector e Svoboda (primo nome: Partito socialnazionalista ucraino) e che da otto anni è in corso una guerra civile che vede Kiev bombardare il Donbass con l’esito di alcune decine di migliaia di morti. Una guerra di cui per otto anni si è parlato pochissimo sui media italiani.

Da ciò la nostra richiesta di un riconoscimento dell’autonomia del Donbass, previsto dai mai applicati accordi di Minsk, come unico modo per sventare la secessione, unilateralmente riconosciuta da Putin.

Far finta che tutto ciò non sia mai successo, rimuovere l’evidenza, negare gli errori vuol dire indebolire il fronte della pace. La pace può vincere solo raffreddando le tensioni attuale col negoziato e la trattativa, e più in generale con una politica che garantisca la sicurezza dell’UE e della Federazione russa. Biden ha affermato ieri che l’alternativa alle sanzioni è la terza guerra mondiale. Le sanzioni sono probabilmente necessarie, ma ancor più probabilmente insufficienti. Se falliscono andiamo allegramente verso la guerra mondiale?

Siamo tutti uniti nel condannare aspramente l’invasione russa, ma c’è chi si mette l’elmetto e chi non se lo mette. L’ANPI e il movimento per la pace non se lo mettono, perché la guerra sarebbe una catastrofe per l’umanità. L’Italia deve stare lealmente e se necessario criticamente nella NATO. Ma le posizioni “fieramente atlantiste” non aiutano. È difficile spegnere un fuoco versandoci sopra benzina.

A ben vedere la posizione dell’ANPI e del movimento per la pace è molto semplice: no all’aggressione, immediato ritiro delle truppe russe, immediato cessate il fuoco, negoziato internazionale. Qualcuno forse dimentica che l’Italia ripudia la guerra.

Gianfranco Pagliarulo – Presidente nazionale Anpi.

L’ ANPI AL PRESIDIO PER LA PACE A COMO

Presidio sabato 26 febbraio dalle ore 11 in piazza Pace (piazza Vittoria) a Como.

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Presidio per la neutralità attiva dell’ Italia

La situazione in Ucraina sta destando enorme preoccupazione. Noi, associazioni, Reti, Comuni e singoli cittadini, che in questi anni ci stiamo impegnando per portare avanti percorsi di sensibilizzazione e educazione alla pace e di soluzioni nonviolente dei conflitti sul territorio comasco, insieme ai movimenti pacifisti italiani e di altri Paesi, DICIAMO NO ALLA GUERRA, alla violenza e all’ uso delle armi, nei Paesi ai confini dell’ Europa come in tutte le zone del mondo in cui ci sono guerre e violazioni dei diritti.

Chiediamo all’ Italia e all’ Europa di prendere iniziative urgenti e significative da una posizione di neutralità attiva, per ottenere una de-escalation immediata della tensione e avviare la ricerca di un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte, chiarendo la propria indisponibilità a sostenere avventure militari che aumenterebbero le spese militari a danno di altre spese più necessarie e urgenti.

Hanno aderito a questo appello Acli, Anpi provinciale, Anteas, Arci, Auser provinciale, Caritas diocesana, CGIL Como, CISL dei Laghi, Como Senza Frontiere, Coordinamento Comasco per la Pace, CSV Insubria, Donne in nero, Ecoinformazioni, Emergency, Interagire, Ipsia, Mese della Pace Como, Missionari Comboniani Rebbio, Tavolo interfedi, Trapeiros Emmaus Erba, Uil del Lario.

CONGRESSO ANPI PROVINCIALE DI COMO

19 febbraio 2022

Si è tenuto ieri, presso lo Spazio Gloria di via Varesina, il Congresso Provinciale Anpi di Como, in vista del XVII Congresso Nazionale Anpi, che si terrà a Riccione nei giorni 24-25-26-27marzo prossimi.

Erano presenti, oltre al presidente Anpi Provinciale Guglielmo Invernizzi, al segretario Provinciale Antonio Proietto e al rappresentante dell’ Anpi Nazionale Loris Maconi, i 27 delegati delle sezioni Anpi della provincia di Como.

Durante il congresso è stato proiettato un video, realizzato dai compagni Renato Tettamanti, Claudio Critelli e Manuel Guzzon con la collaborazione di Yuri Guzzon, sugli antifascisti comaschi degli anni 20-30.

I lavori si sono svolti dalle ore 9,30 fino alle ore 19 e sono terminati con l’approvazione di due emendamenti al Documento Nazionale e un ordine del giorno, redatto dai delegati.

Incaricati di rappresentarci al Congresso Nazionale sono stati votati Antonio Proietto, Manuel Guzzon e Renato Tettamanti.

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