25 APRILE A TREMEZZO

 MUNICIPIO DI TREMEZZO ORE 10,25
 RADUNO DEI PARTECIPANTI
 
 CORTEO FINO ALLA CHIESA PARROCCHIALE
 
 MESSA
 
 
 
 AL TERMINE DELLA MESSA INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA
 
 27 APRILE 1945: EPILOGO DI UN REGIME
 
 

 

 

 
 
 

MARIANO E CANTU’ E’ NATA LA NUOVA SEZIONE ANPI

MARIANO «In questo clima avvelenato da scandali giudiziari ed evasioni fiscali, di persecuzione della miseria e di indulgente silenzio per gli avventurieri di alto bordo, in questa atmosfera di putrefazione che accoglie il giovane appena si affaccia alla vita, apriamo le finestre e i giovani respirino l’aria della montagna e sentano ancora i canti dell’epopea partigiana».
Gianfranco Lucca, presidente della neonata sezione di Mariano e Cantù dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, ha scelto parole di Pietro Calamandrei del 1954 per spiegare i motivi che hanno spinto a fondarla. Costituita ufficialmente lo scorso 22 febbraio, e presentata domenica nella sala civica di piazza Roma nel corso di un incontro cui ha preso parte anche il sindaco Alessandro Turati. Con l’obiettivo, si è ribadito più volte, di non ridurre l’azione del gruppo – che conta già una quarantina di iscritti – a mera rievocazione dei valori della Resistenza, ma di tornare a promuoverli realmente, fin dal quotidiano, e in maniera collettiva. Un imperativo morale «per coltivare la memoria e per rendere vivi i valori che hanno dato luogo alla Costituzione italiana», come ha sottolineato il giovane segretario della sezione Paolo Fossati. Un dialogo tra passato e nuove generazioni che si è voluto celebrare anche attribuendo la presidenza onoraria a Erminio Nava, ultimo partigiano marianese, classe 1918, alpino, ferito a colpi di mitragliatrice a Milano nel 1945 e tra i fondatori della prima sezione dell’Anpi cittadina, aperta il 24 settembre di quell’anno al Caffè San Rocco ma che ebbe breve vita. Un pensiero commosso è andato poi a Vittorio Arrigoni, il volontario italiano rapito e ucciso nella Striscia di Gaza. Gianfranco Lucca ha ripercorso la storia della lotta di Liberazione a Mariano, rievocandone luoghi e nomi, e rivendicandone il valore «contro il tentativo di sminuirla a guerra fratricida», in un momento storico, quello attuale, in cui «si mettono in discussione i valori della Costituzione». 

La Provincia di Como, 18 aprile 2011

IL PARTIGIANO UTOPIA

Il suo soprannome, per gli amici, era Utopia. Il suo nome di battaglia, diremmo noi. Vittorio Arrigoni era nato 36 anni fa a Bulciago, in provincia di Lecco, ed era un attivista dell’International Solidarity Movement. Era uno che di metteva in gioco, Vittorio Arrigoni, uno che andava fino in fondo. Come Gino Strada. O come, permettetemi il paragone, come il Puecher, come Teresio Olivelli, come Caronti, per dirne solo alcuni. Nel 2008 era andato a vivere a Gaza, e subito aveva partecipato ad alcune azioni a favore della popolazione della striscia. Aveva fatto da scudo umano ai contadini al confine con Israele ed ai pescatori che si avventuravano oltre le 3 miglia dalla costa, dove era più facile pescare il pesce. Uscire in mare con Vittorio significava riempire le reti, non per vendere il pescato, ma per poter mangiare. Per il suo impegno civile, questo ragazzo scomodo si era guadagnato le minacce dell’estrema destra israeliana e degli estremisti salafiti, che lo consideravano troppo vicino al governo di Hamas. Nel suo blog “Guerrilla Radio” (dal titolo di una canzone dei Rage Against the Machine) raccontava le sofferenze del popolo palestinese, così come nel 2008 aveva raccontato l’offensiva israeliana Piombo Fuso. Aveva scritto anche un libro “Restiamo Umani”, tradotto in quattro lingue, il cui ricavato era stato interamente devoluto per curare i bambini malati della Palestina.

Era uno che si metteva in gioco. Come lo furono Caronti, Olivelli, Puecher, per citarne solo alcuni. Lottava contro la follia e la violenza che sempre generano le guerre. Combatteva ed ha sacrificato la sua vita per gli stessi ideali di pace, libertà e giustizia sociale per i quali hanno combattuto i nostri partigiani.

Restiamo umani, partigano Utopia.

Ora e sempre, resistenza.

25 APRILE A COMO

Lunedì 25 aprile 2011

ore 9,30 – Cimitero Monumentale di Como

Messa e deposizione delle corone ai Caduti

ore 11 – Giardinetti a lago davanti al Monumento alla Resistenza Europea

cerimonia organizzata dall’Anpi e dal Comune di Como

oratore ufficiale per l’Anpi

prof. LUCA MICHELINI

al termine deposizione di una corona di fiori al monumento alla Resistenza Europea.

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