Nespolo: “La voce dei popoli sia più forte di quella delle armi”

7 Gennaio 2020

Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo, a seguito dell’assassinio del generale iraniano Soleimani

Davanti al precipitare della situazione in Medio Oriente va fatto ogni sforzo per evitare una guerra dalle conseguenze imprevedibili.

Bene hanno fatto il Presidente del Consiglio Conte a telefonare al Presidente iracheno per ribadire la vicinanza dell’Italia al suo Paese e il Ministro della Difesa Guerini a smentire il coinvolgimento della base di Sigonella nell’assassinio del generale Soleimani, commesso al di fuori di un contesto bellico, in uno stato terzo, l’Iraq, e per di più orgogliosamente rivendicato.

Auspichiamo che l’UE, troppe volte reticente, divisa e per ciò stesso sostanzialmente ininfluente, assuma una posizione chiara e determinata e svolga un ruolo autonomo e responsabile per garantire la pace in Medio Oriente e nel mondo. È il momento di un’ampia e unitaria mobilitazione per la pace e per richiamare tutti al rispetto del diritto internazionale e delle norme più elementari che regolano i rapporti fra gli Stati e la convivenza stessa della comunità umana.

La pace nel mondo è a rischio. Sia la voce dei popoli più forte di quella delle armi.

Carla Nespolo – Presidente nazionale ANPI

COMUNICATO ANPI NAZIONALE

Nespolo: “L’ANPI non si fa intimidire da minacce di attentati. Le cittadine e i cittadini ci sostengano”

29 Novembre 2019

Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI a seguito dell’inchiesta di Enna che ha fatto emergere un progetto di attentato in una sede dell’ANPI da parte di un costituendo partito filonazista

Apprendo dalla stampa che l’inchiesta di Enna sul tentativo di costituzione di un partito filonazista ha fatto emergere tra gli obiettivi di questi individui anche quello di realizzare un attentato in una sede dell’ANPI. Esprimo chiaramente preoccupazione per questo gravissimo fatto, che si inserisce in un clima generale di violento attivismo nero, ma allo stesso tempo dichiaro con forza che l’ANPI non si fa certo intimidire e continuerà a svolgere, in tutta Italia e con tutte le forze, il suo dovere di contrasto ai fascismi e ai nazismi. Insisteremo quindi, insieme a tante altre Associazioni, a chiedere che vengano sciolte le organizzazioni che si richiamano a quegli ideali criminali, come CasaPound e Forza Nuova. Confido di trovare, in questa non facile battaglia, il sostegno e l’adesione di tante cittadine e cittadini democratici. L’ANPI ha bisogno di tutti loro

Carla Nespolo – Presidente nazionale ANPI

Carla Nespolo, presidente Anpi

SIRIA: APPELLO DI ANPI, ARCI, CGIL E LEGAMBIENTE

“Si avvii in Siria una forte e decisa azione diplomatica”

Alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen
All’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell
Al Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli
Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte
Al Ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio
Alla Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati
Al Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico

Viviamo con angoscia queste ore nelle quali si sta minacciosamente aggravando la situazione al confine tra Turchia e Siria, una regione già funestata da una guerra cruenta di molti anni che ha prodotto innumerevoli vittime, soprattutto tra i civili.
A seguito delle improvvide dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump – che annunciavano il ritiro delle truppe americane dai quei territori, anche se oggi smentite – il Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan ha dato avvio ai bombardamenti e all’avanzata dell’esercito nelle zone storicamente abitate dalle popolazioni curde, con le quali lo Stato Turco ha ormai da diversi decenni un rapporto più che conflittuale.
L’esercito formato interamente da donne e uomini di etnia curda è stato negli ultimi anni alleato delle forze occidentali e protagonista nel respingimento dell’avanzata dell’Isis, per la cui causa ha pagato un ingente prezzo di sangue.
La convivenza tra la popolazione turca e curda in queste regioni è stata storicamente possibile e potrà esserlo ancora solo se lo Stato Turco accetti di sedersi a un tavolo di trattative con i rappresentanti curdi, con pari dignità, per trovare un accordo sul riconoscimento e indipendenza dei loro territori.
La comunità internazionale, l’Europa, l’Italia, hanno ancora fresco un debito di riconoscenza nei confronti delle donne e degli uomini curdi che si sono battuti fino alla morte per fermare il comune

nemico Daesh e salvaguardare la sicurezza e serenità dell’Europa e del nostro Paese, di noi tutti.
Chiediamo che si avvii immediatamente una forte e decisa azione diplomatica perché:
• cessino immediatamente le ostilità e si fermino le manovre di invasione del territorio curdo;
• si dia mandato senza esitazioni a una delegazione internazionale che garantisca in loco la fine delle ostilità, il rispetto dei confini, il diritto internazionale;
• si provveda all’invio di soccorsi per eventuali feriti;
• si apra una sessione di discussione dedicata, tanto nel Parlamento europeo quanto in quello italiano;
• si chieda che il caso sia messo con urgenza all’ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

ANPI

ARCI

CGIL

LEGAMBIENTE

Roma, 9 ottobre 2019

Sea Watch: basta con la passerella propagandistica di intimidazioni e irrisioni di Salvini

27 giugno 2019

Comunicato della Presidenza e della Segreteria nazionali ANPI

Assistiamo sgomenti e disgustati al braccio di ferro sulla vita dei migranti della Sea Watch, mentre il ministro dell’Interno schernisce in modo intollerabile la capitana della nave e un ex ministro della Repubblica, Giorgia Meloni, avanza l’incredibile proposta di “affondamento”. È una mostruosa regressione di civiltà, oltre che di umanità, da parte di personaggi che dovrebbero dare un esempio di responsabilità e di senso delle istituzioni. La legge “sicurezza” dimostra sempre di più il suo vero volto xenofobico, oltreché la sua impotenza: il porto di Lampedusa rimane chiuso solo per le Ong, ma gli sbarchi continuano. È una guerra privata del ministro, dopo che le pretestuose accuse contro le Ong stesse si sono sgonfiate come bolle di sapone. Quella di Salvini non è una politica sull’emigrazione, né c’è alcun governo del fenomeno, che invece andrebbe disciplinato e regolato, tenendo sempre come bussola la Costituzione. Si tratta esclusivamente di una propagandistica passerella di intimidazioni, irrisioni e minacce. Cosa dice il Presidente del Consiglio che, proprio in base alla Costituzione, “dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile”? Davanti alle grida inconsulte per la difesa dei confini nazionali colpisce poi il silenzio dell’Unione Europea, ancora una volta incapace di assumersi il compito di gestire le emergenze umanitarie.

PRESIDENZA E SEGRETERIA NAZIONALI ANPI

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