80 ANNI FA L’ INVASIONE DELLA JUGOSLAVIA

PEZZI DI STORIA 1941-2021

Una mostra virtuale, curata da Raoul Pupo, per ricordare l’invasione italo-tedesca di 80 anni fa.

Ricorre oggi 6 aprile, una data su cui è caduto un colpevole oblio: ottant’anni fa, nel 1941, le forze italiane invasero la Jugoslavia a rimorchio di quelle naziste. Come al solito Hitler aveva avvertito Roma “a decisione già presa”. E tuttavia, osserva lo storico triestino Raoul Pupo, l’iniziativa “era stata innescata dai pasticci combinati da Mussolini nei Balcani”, con l’attacco alla Grecia nell’ottobre 1940, risoltosi in un disastro con l’avanzata delle truppe elleniche nell’Albania appena unita al Regno dei Savoia.

Pupo ha curato la mostra virtuale “A ferro e fuoco. L’occupazione italiana della Jugoslavia 1941-43, “ visitabile da oggi sul sito occupazioneitalianajugoslavia41-43.it

E ricorda come le conseguenze dell’aggressione furono catastrofiche, perché alla dura guerra di liberazione intrapresa dai serbi monarchici, detti cetnici, e dai partigiani comunisti di Tito (peraltro in lotta feroce tra loro) si aggiunse la politica di sterminio dei fascisti croati (gli ustascia) nei riguardi delle minoranze etniche. “A fine guerra – sottolinea Pupo – la Jugoslavia avrebbe contato un milione di vittime su 15 milioni di abitanti”.

La mostra, organizzata dall’Istituto Nazionale Parri, dall’Istituto per la storia della Resistenza del Friuli-Venezia Giulia e dall’Università di Trieste, comprende molte foto che documentano quell’orrore. Anche i militari italiani si macchiarono di molti crimini, ricorda Pupo: “E’ una pagina così oscura da venir completamente rimossa dalla memoria collettiva ed accantonata dalle istituzioni”. Oggi conclude: “forse è l’ora di dar la sveglia alla coscienza”.

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