Il 24 marzo 1944 335 civili e militari italiani furono massacrati a Roma dalle truppe di occupazione tedesche come rappresaglia per l’ attentato compiuti da membri dei GAP in via Resella a Roma.
“Le Fosse Ardeatine non sono certo l’unica né la peggiore delle stragi naziste. Ma sono l’unica strage «metropolitana» avvenuta in Europa: non solo l’unica perpetrata entro uno spazio urbano, ma l’unica che neIl’eterogeneità delle vittime riassuma tutta la complessa stratificazione di storie di una grande città. Per questo e così grande la presa di questa vicenda sulla memoria e sull”identità. Certo, gli uccisi sono tutti uomini; ma questo, come vedremo, non fa che rendere centrale il ruolo delle donne nella sopravvivenza e nella memoria. Alle Fosse Ardeatine si compatta tutto lo spazio della città e un secolo della sua storia; sono il luogo simbolico dove tutte le storie convergono, e parlarne significa attraversare intera la vicenda di Roma del Novecento, «questa Città ribelle e mai domata», come dice la vecchia canzone comunista, cosi diversa dal luogo comune, che ha opposto ai nazisti una resistenza attiva e passiva intensa e dilfusa, e per questo è stata così duramente colpita”.
Dal libro: ” L’ordine è già stato eseguito” di Alessandro Portelli.