ADOLFO VACCHI- LETTERA AD UN GIOVANE STUDENTE

Riportiamo uno stralcio della lettera di Adolfo Vacchi ad un giovane studente di filosofia, datata 28 luglio 1943.

Invitiamo tutti a riflettere sulla sorprendente attualità del pensiero di questo grande antifascista, purtroppo poco noto nella nostra provincia.

“…….le tue idee, sono idee di altri: dovute alla moda, all’ambiente, dovute soprattutto al fatto che, per oltre 20 anni, non hai udito altro che la ripetizione continua della medesima monotona cosa: è una eco multipla ciò che tu credi siano le tue idee e l’eco multipla si verifica quando l’ambiente è chiuso ed il suono rimbalza ( si riflette) continuamente da una parete all’altra; ma se l’ambiente fosse stato aperto ( cioè libero) quella idea costante, la cui ripetizione ti ha fatto credere di avere tale idea, si sarebbe perduta nello spazio e nel tempo e ti sarebbero giunte tutte le altre idee e dalla fusione di tutte le idee, dall’analisi, dalla critica, sarebbe sorta l’idea tua, la tua vera idea.

L’uomo intelligente non può che accettare l’opposizione, il contrasto delle idee, la discussione delle idee, la dimostrazione della ragione, della causa e degli effetti delle idee e gli uomini intelligenti ed onesti hanno in comune sempre un grandissimo ideale, la libertà.

La libertà di pensiero, la libertà delle idee, poichè è il pensiero, soltanto il pensiero, che distingue l’uomo dalle bestie, il rimanente l’abbiamo in comune con quelle. Anche le bestie mangiano, dormono, bevono e fanno all’amore, hanno il nido ( e noi non sempre! Specialmente adesso) si amano, si odiano, lottano per la vita e fra di loro, conoscono la gelosia, la guerra, hanno un capo: vi sono bestie che senza accorgersene credono, obbediscono, combattono, solo l’uomo : capisce, impara, pensa.

E il pensiero è nel cervello, e non si scaccia con l’olio di ricino. Il manganello può rompere la scatola cranica, è una forza bruta che sa usare anche il gorilla, ma l’uomo intelligente lentamente impara a difendersi e a vincere tutte le forze brute della natura, anzi finisce per asservirle.

L’intelligenza di manifesta con il pensiero e si comunica con la parola, scritta e orale, ma è la parola che distingue ancora l’uomo dalle bestie: solo le bestia possono tacere.”…….

Dal libro ” Adolfo Vacchi, un matematico per la libertà.” a cura di Giusto Perretta, ed. Cesare Nani.



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