«Sì alle foto di Mussolini e Claretta» |
Domenica 29 Gennaio 2012 |
Le immagini saranno collocate all’ingresso di Villa Belmonte Corriere della Sera, Emanuele Caso |
«Sì alle foto di Mussolini e Claretta» |
Domenica 29 Gennaio 2012 |
Le immagini saranno collocate all’ingresso di Villa Belmonte Corriere della Sera, Emanuele Caso |
Questa mattina a Scandiano (Re) i 7grani hanno presentato lo spettacolo “Neve diventeremo” per gli studenti del locale Liceo Gobetti (che verra’ replicato in serata per la cittadinanza) a cui e’ intervenuto a sorpresa Adelmo Cervi (figlio di Aldo, uno dei sette fratelli trucidati dai nazisti il 28 dicembre 1943 a Reggio Emilia), che si e’ unito alla banda cantando qualche canzone sulla Memoria e la Resistenza: e’ stato davvero un momento emozionante!!
Venerdi 27 gennaio, Giornata della Memoria, i 7grani saranno a Roma, al Quirinale, invitati dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per il progetto “Neve diventeremo” ispirato dalle vicende del partigiano Rado Zuccon, che presentano nelle scuole.
Il comune di Cantù ha organizzato un sondaggio per l’intitolazione della nuova piazza di Fecchio.
Raccogliendo l’invito di alcuni nostri iscritti, la nostra Sezione sta promuovendo il nome dello scrittore partigiano Giorgio Bocca. Potreste estendere alla vostra mailing list l’appello a votare per Bocca? Si vota (entro il 26 gennaio) dal sito del Comune di Cantù o inviando un’email all’indirizzo
piazzadifecchio@comune.cantu.co.it.
Saluti,
Sezione ANPI di Mariano Comense
Alleghiamo due foto della cerimonia di commemorazione dell’annoversario della morte di Teresio Olivelli
Presentando il libro di Bruno Vespa, ieri l’ex premier ha parlato a 360° della situazione attuale, della crisi economica e dell’alleanza con la Lega. Ma l’ha fatto con quel modo dissacratorio di far parlare di sé noto alle cronache non tanto per le idee politiche quanto per la stravaganza. E se il mantra del “bunga bunga” sembra finito in soffitta (prima delle dimissioni B. lo rispolverava ad ogni occasione quasi a demonizzarlo) l’ex premier ha pensato bene di rispolverare Mussolini e i suoi diari, tanto cari all’amico Marcello Dell’Utri: «Sto leggendo i diari di Mussolini e le lettere dalla Petacci – ha detto B. – Devo dire che mi ritrovo in molte situazioni». Poi ha aggiunto: «Chi governa l’Italia non ha potere, può al massimo chiedere una cortesia, ma non può dare ordini». E a chi gli ha fatto notare che quella di Mussolini non era una democrazia, il Cavaliere ha replicato: «Beh, era una democrazia minore».
La tattica è sempre la stessa: Berlusconi tenta l’allungo dissacratorio, la riabilitazione di ciò che agli occhi del popolo è ormai relegato nella soffitta degli orrori, rompe le convenzioni e dimentica che in Italia esiste un reato come l’apologia di fascismo che relega il regime di Mussolini in uno degli angoli più bui della storia italiana. Non una democrazia minore ma una dittatura.
Lo scopo dell’affondo del cavaliere però è un altro, e non è immediatamente chiaro. Berlusconi non chiede di riabilitare il fascismo ma di ispirarsi a un modello di comando verticistico, dove i lacciuoli della doppia lettura alle camere non ritardino l’approvazione dei provvedimenti – e proprio la “navetta” tra Camera e Senato ha in molte occasioni salvato l’Italia da leggi ad personam targate Berlusconi – dove il popolo obbedisca ad un sol uomo e lo consideri leader.
E l’opposizione? Durante il fascismo era stata annichilita. La “democrazia minore” aveva cancellato qualsiasi dissenso, purgato gli oppositori e ucciso gli intellettuali contrari al dittatore.
Importante, dunque, non è l’eticità della dichiarazione, fondamentale è che venga sdoganata e rompa il tabù, che inizi a esistere nell’etere e a ronzare nella mente degli italiani. D’altronde – è evidente a tutti – non viviamo in un regime ed è proprio questo l’elemento che fa abbassare le difese davanti al concetto malato sui possibili lati positivi di un ritorno “all’antico” – del “si stava meglio prima”. E ancor più infimo e subdolo è il messaggio che fa da sottofondo all’affermazione sulla “democrazia minore”: datemi tutti i poteri e farò funzionare l’Italia, magari non sarà una democrazia perfetta. Minore.
Da Diritto di Critica, 16 dic. 2011
Editoriale di Emilio Fabio Torsello
UNA DOMANDA IMPERTINENTE: MA BERLUSCONI, QUANTI ANNI SONO, ORMAI, CHE DICHIARA DI ” STARE LEGGENDO I DIARI DI MUSSOLINI”?
QUANTO CI METTE A TERMINARE UN LIBRO?
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