L’ ANPI CHIEDE LIBERTA’ PER ZAKI

9 Febbraio 2021

Appello congiunto della Segreteria nazionale ANPI e del Coordinamento regionale ANPI Emilia-Romagna

Esprimiamo la più viva preoccupazione ed il sincero sgomento per la prolungata ed ingiusta detenzione di Patrick Zaki, senza processo da un anno, con l’assurda accusa di terrorismo. Una detenzione “preventiva” che viene rinnovata ogni 45 giorni; una tortura psicologica capace solo di aggravare le già durissime condizioni di vita all’interno del carcere; una detenzione evidentemente non necessaria in assoluto spregio del diritto di ogni persona a non subire restrizioni della libertà personale se non nei casi previsti da specifiche norme di legge. La lotta di Patrick, la sua attività di studioso, incarnano i diritti fondamentali contenuti nella nostra Costituzione, nonché nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo; formazione universitaria presso l’Alma mater studiorum di Bologna e il prestigioso master internazionale GEMMA, un corso unico in Europa sugli studi di genere, non possono certo qualificarsi come “terrorismo”, ma rappresentano l’esercizio del suo diritto allo studio, alla libera ricerca scientifica e alla libera manifestazione del pensiero. Per tutto questo chiediamo al Governo italiano di intraprendere ogni azione utile che possa portare alla liberazione di Patrick Zaki e chiediamo al Presidente della Repubblica di valutare di concedergli la cittadinanza italiana per meriti speciali, per l’eminente servizio reso al nostro Paese.

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

IL COORDINAMENTO REGIONALE ANPI EMILIA-ROMAGNA

PER UNA GIUSTA E UTILE SVOLTA LEGISLATIVA CONTRO IL NEOFASCISMO

COMUNICATO ANPI

2 Febbraio 2021

Nota della Segreteria nazionale ANPI. L’impegno della nostra Associazione per una soluzione legislativa complessiva. La generosità di una recente proposta di legge di iniziativa popolare, però parziale e limitata, che alcuni iscritti all’ANPI stanno firmando

PER UNA GIUSTA E UTILE SVOLTA LEGISLATIVA CONTRO IL NEOFASCISMO

Nonostante il dramma della pandemia continuano intimidazioni, aggressioni e vandalismi dei fascisti: sono spesso in primo piano sul web, imbrattano lapidi, e addirittura di recente attaccano iniziative da remoto, cioè le teleconferenze, dando vita a provocazioni e insulti. Ove dovesse scoppiare nei prossimi mesi una grande crisi sociale resa ancor più difficile e complessa dalla pandemia – di cui non si vede ancora la conclusione – i fascisti saranno presenti per rimestare nel torbido. Di fronte a tutto questo, la stessa legislazione vigente si mostra spesso impotente, anche a causa di non pochi contrasti giurisprudenziali.

L’ANPI sta lavorando da tempo attorno a queste problematiche e studiando i modi migliori perché tutte le istituzioni siano impegnate nell’antifascismo, di cui è largamente impregnata l’intera Carta costituzionale. Proseguiamo nello sforzo di pervenire ad una serie di proposte di respiro, idonee a riempire ogni vuoto ed a rendere più efficaci i vari mezzi già vigenti. Il nostro libro “Antifascismo quotidiano”, recentemente pubblicato, è uno strumento di lavoro per individuare i problemi ed indicare possibili soluzioni. Ci aspettano ulteriori e ravvicinati impegni in questa direzione.

Abbiamo scelto la strada, anche se impegnativa, di un intervento complessivo, perché le soluzioni parziali e limitate sono troppo spesso destinate all’insuccesso, in un Paese in cui l’iniziativa popolare non ha ancora trovato un ascolto serio, come è dimostrato dal silenzio che da anni copre la presenza in Parlamento di un disegno di legge promosso dalla CGIL e corredato da oltre un milione di firme.

La proposta di legge di iniziativa popolare di cui siamo venuti a conoscenza tempo fa è generosa e manifesta una chiara volontà antifascista, ma è parziale e specificamente incentrata sulla produzione di gadget. Firmare, come hanno fatto alcuni iscritti all’ANPI, a sostegno di tale proposta di legge, è comunque un segno di partecipazione civile e di scelta antifascista.

Comprendiamo che iniziative dirette a incidere su aspetti particolari della presenza fascista possano suscitare interessi ed illusioni; ma la realtà ci dice che oggi c’è ben poco spazio per iniziative pure ispirate a finalità legittime e comprensibili, ma irrimediabilmente incomplete e destinate a cadere nel silenzio.

Va fatto uno sforzo di lunga lena, pretendendo l’applicazione delle varie leggi già esistenti, compreso l’art. 9 della legge Scelba, che impegnava la Repubblica a far conoscere nelle scuole che cosa fosse stato il fascismo e che non è stato mai applicato.

C’è l’urgenza di definire altre e nuove fattispecie di reato, in particolare sui social e nelle teleconferenze. A questo proposito occorre, tra gli interventi più urgenti, ampliare gli attuali limitati compiti di indagine della polizia postale, responsabilizzare giuridicamente i providers, conferire ai giudici il potere di ordinare l’oscuramento dei siti e dei profili Fb fascisti.

Vi è poi l’emergenza di un intervento più incisivo sulle competenze amministrative e sugli interventi preventivi, ad esempio in tema di elezioni, a proposito dell’ammissione delle liste elettorali che abbiano riferimento a simboli o a parole d’ordine del fascismo o che comunque facciano riferimento al fascismo e della concessione di spazi pubblici a queste formazioni.

La vera battaglia antifascista deve condursi su due piani: da un lato, nel superamento della frammentata e parziale disciplina legislativa oggi vigente, con provvedimenti tali non solo da colmare specifici vuoti, ma da dare continuità e coerenza all’intero sistema; dall’altro lato, nell’impegno quotidiano di ciascuno a far conoscere che cosa è stato il fascismo del tragico ventennio, nonché a combattere, con i mezzi della legalità e della democrazia, ogni forma di “nuovo fascismo”, comunque si atteggi e comunque si presenti, impegnando tutte le forze nell’attuazione dei principi fondamentali della Costituzione

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI – 2 febbraio 2021

Pagliarulo: “Il 27 gennaio non sia solo una celebrazione, non si banalizzi una tragedia che ha segnato l’umanità”

25 Gennaio 2021

Dichiarazione del Presidente nazionale ANPI, Gianfranco Pagliarulo, sul Giorno della Memoria

“Il 27 gennaio il Paese si raccoglierà intorno a volti e vicende che hanno segnato tragicamente la storia del ‘900. L’ANPI auspica fortemente che questo giorno non si esaurisca in una pur necessaria celebrazione, in una banalizzazione di un evento mostruoso per l’umanità, bensì sia un momento di riflessione coinvolgente, la base di un messaggio di civiltà, antifascismo, e democrazia che proviene dal sangue dei campi di concentramento. La chiamiamo memoria attiva, perché il ricordo non ha senso se non si esercita la sua portata educativa nel presente. Ogni giorno, ogni incontro, ogni impegno, ogni battaglia. È un dovere, oltreché l’unico omaggio possibile, perché tangibile e duraturo, alle vittime della deportazione e ai combattenti per la libertà”.

Gianfranco Pagliarulo – Presidente nazionale ANPI

PAGLIARULO: INTOLLERABILE APOLOGIA DI PINO RAUTI DA PARTE DELLA BIBLIOTECA NAZIONALE DI ROMA

Dichiarazione del Presidente nazionale ANPI a seguito dei toni e argomenti apologetici utilizzati dalla direzione della Biblioteca nazionale di Roma nella comunicazione dell’acquisizione delle carte di Pino Rauti

Bene ha fatto il ministro Franceschini a cancellare dal sito del Ministero dei Beni Culturali le parole di presentazione dell’acquisizione delle carte di Pino Rauti da parte della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. È intollerabile che queste carte vengano accolte con parole apologetiche verso un fascista convinto e dichiarato, già repubblichino, la cui biografia è un continuum di attacchi alla repubblica antifascista nata dalla Resistenza, e la cui notorietà era più legata alle cronache giudiziarie che a quelle politiche. Eppure, secondo la direzione della Biblioteca Nazionale, si tratta di “uno Statista”, “tanto attivo e creativo, quanto riflessivo e critico”. C’è da trasecolare. Mi auguro che il Ministero assuma ogni provvedimento necessario a difesa dell’immagine della Biblioteca e della natura antifascista della Repubblica

Gianfranco Pagliarulo – Presidente nazionale ANPI

26 novembre 2020

Gianfranco Pagliarulo

RICONOSCERE LO STATO DI PALESTINA

23 Novembre 2020

Il 29 novembre, conferenza online promossa da una rete di associazioni e sindacati, di cui fa parte anche l’ANPI, in occasione della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese

La conferenza per il riconoscimento dello Stato di Palestina è promossa da un ampio arco di reti, piattaforme, associazioni e sindacati rappresentativi della società italiana che a partire dal comune riferimento ai principi ed i valori contenuti nella costituzione italiana, pur appartenendo ad ambiti e settori diversi, con questa iniziativa intendono rinnovare il proprio impegno per la pace giusta, per la promozione ed il rispetto dei diritti umani e per la fine delle violenze nella regione del Medio Oriente.

La conferenza si realizzerà Domenica 29 novembre, Giornata internazionale di Solidarietà con il popolo palestinese, ad Assisi città di pace, ospitata dalla comunità Pro-Civitate Christiana e con il patrocinio della Città di Assisi. La partecipazione in presenza dei partecipanti sarà possibile solamente se le condizioni di sicurezza sanitaria lo permetteranno. Sarà possibile seguire in diretta, via web, l’intera conferenza e gli interventi degli ospiti internazionali e dei rappresentanti delle associazioni promotrici.

Sono previsti interventi in video-conferenza di rappresentanti delle diverse religioni e testimonianze dalla Palestina e da Israele.

La conferenza sarà trasmessa in streaming sulla piattaforma Zoom (per poter accedere alla conferenza su tale piattaforma è obbligatorio registrarsi – gratuitamente – tramite questa pagina) e liberamente anche tramite le Pagine Facebook delle organizzazioni promotrici.

Per adesioni e informazioni: adesioni.AssisiPaceGiusta@gmail.com

Programma (provvisorio):

Apertura

Stefania Proietti, Sindaco di Assisi

Monsignor Domenico Sorrentino

Presentazione Iniziativa:

a cura del Comitato Promotore

Testimonianze ospiti:

Nikoaly Mladenov, Inviato Nazioni Unite

Anton Salman, Sindaco di Betlemme

Izzedin Elizir, imam di Firenze

Arik Ascerman, rabbino “Torah for Justice”

Jamal Khader, parroco di Ramallah

Rappresentante dello stato del vaticano (tbc)

Yasser Abed Rabbo, politico palestinese

Avraham Burg, politico israeliano

Anan Ashrawi, politica palestinese

Alon Liel, ex-Ambasciatore d’Israele in Sud Africa

Shaer Saed, Segretario Generale sindacato palestinese (PGFTU)

Avital Shapiro Responsabile Internazionale sindacato israeliano (Histadrut)

Luca Visentini Segretario Genrale Confederazione Europea dei Sindacati (CES)

Giorgio Gomel, rappresentante rete ebrei progressisti (J-Call)

Yousef Salman a nome della Comunità Palestinese in Italia

David Sassoli Presidente Parlamento Europeo (tbc)

Messaggi dei leaders delle organizzazioni del Comitato Promotore:

Maurizio Landini, CGIL

Anna Maria Furlan, CISL

Pier Paolo Bombardieri, UIL

Roberto Rossini, ACLI

Gianfranco Pagliarulo, ANPI

Francesca Chiavacci, ARCI

Luisa Morgantini, AssoPacePalestina

Paolo Ramonda, Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII

Franco Maria Tortora, Fondazione Lelio e Lesli Basso

Stefano Ciafani, LEGAMBIENTE

Piera Redaelli, Piattaforma ONG Italiane Mediterraneo e Medio Oriente

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