3 Gennaio 2019
Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI a sostegno della decisione del Sindaco di Palermo di sospendere l’applicazione di una parte della legge sicurezza e immigrazione.
L’ANPI con i Sindaci che resistono costituzionalmente
È un fatto molto positivo che alcuni Sindaci, per rispetto pieno
della Costituzione, abbiano deciso di sospendere l’attuazione di quelle
parti della legge sicurezza e immigrazione inerenti l’attività dei
Comuni. Lo ha fatto per primo meritoriamente il Sindaco di Palermo
Leoluca Orlando, ed altri sindaci, altrettanto meritoriamente, stanno
seguendo la sua strada. L’articolo 13 della legge nega al richiedente
asilo in possesso del permesso di soggiorno la possibilità di iscriversi
all’anagrafe e quindi di avere la residenza, impedendogli di
conseguenza di usufruire di qualsiasi servizio, a cominciare
dall’assistenza sanitaria. Migliaia e migliaia di persone, pur presenti
legalmente nel nostro Paese, sono così giuridicamente cancellate. Ciò
comporterà inevitabilmente il passaggio di gran parte di costoro
all’illegalità, compromettendo ogni loro speranza e la sicurezza di
tutti i cittadini. La coraggiosa decisione di Orlando e di altri Sindaci
di non dare attuazione a tale articolo apre così anche sul terreno
istituzionale quel percorso di resistenza civile che da tempo l’ANPI
aveva auspicato non contro questo Governo in quanto tale, ma contro i
provvedimenti che negassero i fondamentali diritti costituzionali
ribaditi dalla Dichiarazione universale dei diritti umani. Se c’è un
contrasto fra leggi e Costituzione, occorre che venga alla luce con
chiarezza affinché la Corte Costituzionale possa pronunciarsi in merito.
Ci auguriamo che ciò avvenga al più presto.
Carla Nespolo
Presidente nazionale ANPI