LUNEDI’ 7 MAGGIO
ORE 17,30
CIRCOLO DI VIA DE AMICIS, 17 -MILANO
F.I.A.P. Federazione Italiana Associazioni Partigiane
CENTRO LUMINA
organizzano:
DONNE IN ARMI NELLA RESISTENZA
parlerà
DOTT. LIDIA MARTIN, STORIE IN MOVIMENTO
LUNEDI’ 7 MAGGIO
ORE 17,30
CIRCOLO DI VIA DE AMICIS, 17 -MILANO
F.I.A.P. Federazione Italiana Associazioni Partigiane
CENTRO LUMINA
organizzano:
DONNE IN ARMI NELLA RESISTENZA
parlerà
DOTT. LIDIA MARTIN, STORIE IN MOVIMENTO
Non amiamo continuare ad alimentare le polemiche, ma ecco quanto si legge sul sito del Comune di Mezzegra,
sotto la voce VIVERE ( E MORIRE?) A MEZZEGRA
http://www.comune.mezzegra.co.it/vivere-a/scoprire/LxULTIMA_NOTTE_DI_MUSSOLINI/
L’ULTIMA NOTTE DI MUSSOLINI
Il mattino del 28 Aprile 1945,davanti al Cancello di una villa in Via XXIV Maggio, Benito Mussolini e la sua compagna Claretta Petacci furono giustiziati. Il giorno precedente essi furono catturati e fatti prigionieri da una squadra partigiana sulla strada tra Musso e Dongo.
Dopo vari tentativi di trasportare i prigionieri al quartier generale degli alleati a Como, furono trasferiti a Mezzegra, in casa De Maria in Via Riale 6, dove trascorsero l’ultima notte.
Alcuni dicono che, siccome gli alleati non volevano la morte di Mussolini, fu deciso di giustiziarli prima del loro arrivo. Altri insinuano il dubbio che la morte dei due avvenne accidentalmente durante una discussione piuttosto animata in Casa De Maria e che, per mascherare l’accaduto, i corpi furono trasportati davanti al cancello e giustiziati una seconda volta. Ad ogni modo, il luogo ufficiale della morte di Mussolini è oggi contraddistinto da una croce. Le salme furono in seguito trasportate a Milano ed esposte al pubblico in Piazzale Loreto.
Non occorre conoscere la storia per capire il tentativo grossolano di alimentare il “gossip” per fare del becero turismo.
Ci sono giunte alcune repliche in riferimento all’articolo de La Provincia del 1 maggio, relative all’episodio della posa delle lapidi a Mezzegra, che qui volontieri pubblichiamo.
MEZZEGRA
TENTATIVI DI MISTIFICARE LA STORIA
L’Anpi contro il sindaco
«Va soltanto dai fascisti»
Il senatore Forni attacca la leghista Claudia Lingeri
«Inaudito che non celebri il 25 aprile per festeggiare il 28»
Mezzegra MARCO LUPPI
Il comitato provinciale dell’Anpi, l‘associazione che riunisce i partigiani d‘Italia, rappresentato
da Guglielmo Invernizzi e Luciano Forni con parole dure critica la decisione dell‘amministrazione
comunale di Mezzegra per avere rinviato la posa di un‘adeguata segnaletica sui luoghi dell‘epilogo del fascismo al progetto
in corso di attuazione da parte della provincia. La censura più severa da parte del senatore Forni è però rivolta al sindaco
Claudia Lingeri per essere stata presente domenica mattina alla cerimonia dello scoprimento della lapide e al parroco
don Luigi Barindelli che ha impartito la benedizione alle immagini commemorative di Benito Mussolini e Claretta P etacci e
alle persone presenti, molte delle quali indossavano la camicia nera.
«Il parroco benedice amanti»
«È scorretto, direi addirittura inaudito che un sindaco della Repubblica oltre a non avere organizzato
una cerimonia in occasione del 25 Aprile – denuncia il senatore già della Democrazia
cristiana- dopo avere autorizzato la posa della lapide con l‘immagine del dittatore e della sua
concubina abbia anche assistito allo scoprimento di quella vergognosa testimonianza di un passato
che dovrebbe essere dimenticato. Non mi sento di accettare neppure la decisione del parroco
di impartire la benedizione a due personaggi che hanno violato le regole che stanno alla base
della sacralità del matrimonio». Secondo Forni non è sufficiente il fatto che il sindaco Lingeri il
25 Aprile abbia affisso in paese un manifesto listato con il tricolore con un personale invito ai cittadini
a ricordare la ricorrenza.
«In un luogo passato alla storia come Mezzegra – aggiunge il senatore con piglio sempre più
pungente – il giorno della Liberazione si sarebbe dovuto organizzare qualcosa di ben più significativo.
Un manifesto non è sufficiente a ricordare alle nuove generazioni i valori della Resistenza».
«Dice si solo alle camicie nere»
Guglielmo Invernizzi, a sua volta, stigmatizza il fatto che la giunta abbia accolto la richiesta
dei repubblichini e non abbia dato una risposta convincente sull‘opportunità
di collocare «Una cartellonistica che spieghi la verità politica dell‘uccisione di
Musso lini, duce del fascismo e responsabile di una dittatura atroce e sanguinaria».
«Vogliamo sottolineare il farisaismo di far scomparire dietro il termine fine della guerra la gloriosa
lotta di Liberazione e le persecuzioni nazifasciste, cui la stessa lotta con i molteplici sacrifici
di vite umane pose fine ». •
Replica a toni forti
«Forni conosce il Vangelo
ma è animato dall‘odio»
li sindaco Claudia Lingeri risponde alle parole forti del senatore Luciano
Forni con toni che suonano altrettanto duri.«Non c‘è bisogno che un ex senatore
abbia a impartirmi lezioni su quello che devo fare come sindaco
di Mezzegra dopo che sono stata eletta con larghissimi suffragi dai
cittadini – dichiara l’avvocato Lingeri –e mi meraviglio che un ex democristiano
che dovrebbe osservare i sacrosanti principi del Vangelo
abbia a criticare una benedizione accompagnata da una preghiera al
Signore scritta per l‘occasione dal nostro parroco con l’invocazione
alla concordia, alla pace e al perdono.”
«Questo significa -continua il primo cittadino – che l’odio è ancora
presente anche tra persone che dovrebbero guidare la costruzione
del futuro delle nuove generazioni. Per le celebrazioni del 25 Aprile ho
diffuso il manifesto come ho fatto lo scorso anno e ho ritenuto di presenziare
allo scopri mento della lapide nel rispetto di due persone
scomparse, con spirito cristiano, senza astio, con assoluto rispetto di
una donna che si è sacrificata per i l suo uomo. Non ho partecipato né al
corteo né ai saluti a mano tesa». «Mi spiace soltanto – conclude – di
non avere potuto incontrare Mario Nicollini, persona che merita rispetto».
M. LUPI
Ecco il testo della risposta inviata dal presidente dell’Anpi Provinciale di Como al sindaco di Mezzegra, avv. Claudia Lingeri, il 27 aprile u.s.
Al Sindaco del Comune di Mezzegra (CO)
Avv. Claudia Lingeri
Gentile Sindaco,
avevamo dato un titolo alla nostra lettera del 30 marzo u.s. “Storia e verità” perché volevamo sollecitare una risposta non burocratica che implicasse una precisa scelta politica.
Ci viene risposto che la Giunta Comunale ha ritenuto ”semplicemente” di accogliere la richiesta dell’ Ass.ne Naz.le Combattenti della Repubblica Sociale Italiana di porre a Villa Belmonte le foto commemorative di Benito Mussolini e di Claretta Petacci, senza motivare il perché di tale decisione. Sembrerebbe che vi fosse urgenza per esplicitare una verità. Ma la verità più consistente di quella “semplicemente” anagrafica della posa di due foto, cioè la richiesta di spiegare con opportuna cartellonistica, la verità politica dell’uccisione di Mussolini, duce del fascismo e responsabile di una dittatura atroce e sanguinosa, deve attendere. Dopo 67 anni non è ancora urgente ma deve essere programmata nel progetto C.E.E. Direttiva 2 sulla fine della guerra.
Vogliamo sottolineare il fariseismo di far scomparire dietro il termine “fine della guerra” la gloriosa lotta di liberazione e le persecuzioni nazi-fasciste a cui la stessa lotta, con i molteplici sacrifici di vite umane pose fine.
E’ una operazione di pura cosmesi politica mirante a recuperare fondi per una visibilità turistica alla quale evidentemente si può sacrificare la verità. Ma sembra che voi come Pilato davanti a Cristo, abbiate risposto infastiditi “ma cos’è la verità?” (quid est veritas?). Per reduci della RSI c’è l’urgenza, per la nostra proposta la globalità di un progetto francamente equivoco!
Bene, esponete pure le foto, benedicetele (tanto nel secolo scorso si è benedetto di tutto), ma la storia non cambia, noi continuiamo a credere alla profondissima differenza fra persecutore e perseguitati al di là dei pieghevoli patinati per far conoscere Mezzegra ai pigri che non leggono.
Con l’occasione salutiamo “semplicemente”
per il Comitato Provinciale dell’
Ass.ne Naz.le Partigiani d’Italia
il Presidente Guglielmo Invernizzi
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