23 MAGGIO, VENT’ANNI DOPO
E’ LA LOTTA ALLA MAFIA LA NUOVA RESISTENZA
Il 23 maggio 1992 veniva assassinato Giovanni Falcone; dopo vent’anni sono ancora molti i risvolti oscuri di questo e di altri eventi legati alla stagione terroristica nel biennio 1992-93. Oltre alla vendetta o alla cautela preventiva da parte di Cosa Nostra, qual è stata l’effettiva finalità dell’uccisione di Giovanni Falcone?
«La guerra alla mafia è la nuova Resistenza» aveva dichiarato nel novembre di due anni fa Rita Borsellino a “Contromafie”, il convegno organizzato a Roma da Libera. «La lotta alle cosche – aveva aggiunto – si fa tutti i giorni. Bisogna scegliere da che parte stare e devono essere i giovani i protagonisti della resistenza civile».
La strage di Capaci ieri, come l’attentato a Brindisi oggi.Atti assassini vigliacchi e vergognosi, per combattere i quali occorre reagire subito e alzare la testa con orgoglio.
Contro la violenza inaudita e bestiale del potere mafioso, perchè la nostra democrazia possa resistere, occorre coraggio e impegno unitario, un impegno continuo anche nell’estirpare la mentalità mafiosa, la lotta all mafia deve vedere il nostro Paese sempre più impegnato nella lotta all’illegalità, anche di quei comportamenti che, pur non essendo penalmente rilevanti, sono politicamente e moralmente da disprezzare.