CENSURA SUI REFERENDUM

BAVAGLIO RAI AL CONCERTONE DEL PRIMO MAGGIO

Cantanti e artisti obbligati a firmare una liberatoria: vietato parlare di politica

Il classico concertone del Primo maggio è piaciuto a chi l’ha visto sul divano e a chi era in piazza San Giovanni. Ma nessuno dei cantanti e dei comici ha potuto informare i cittadini-spettatori (2,5 milioni da casa) che il prossimo 12 e 13 giugno ci sarà un referendum sul legittimo impedimento, sulla privatizzazione dell’acqua e sull’energia nucleare. Nessuno ha potuto sfiorare l’argomento perché la Rai, che ha trasmesso l’evento comprandone i diritti per 700 mila euro, ha obbligato i partecipanti a firmare una liberatoria che vietava di esprimere valutazioni sul prossimo voto amministrativo o di parlare anche genericamente dei referendum.
Da “Il Fatto quotidiano” 03/05/2011

FACCETTA NERA A SCUOLA

Pove del Grappa/ Il prof fa cantare “Faccetta nera” in classe: è polemica

Fa cantare Faccetta nera ai ragazzi di terza media. Ed è subito polemica. E’ successo, rivela Il Mattino di Padova, nella scuola media “Monte Grappa” a Pove del Grappa, paese della provincia di Vicenza. Quella lezione di storia “contestualizzata anche con la musica” non è andata giù ad alcuni genitori che si sono subito lamentati.

ED E’ POLEMICA- Un pomeriggio dopo la scuola i genitori hanno sentito in casa canticchiare i figli alcune strofe degli inni di propaganda del Ventennio, come Faccetta nera e Giovinezza. Alla richiesta di spiegazione, i ragazzi di 13 e 14 anni hanno mostrato ai genitori lo spartito di entrambe le canzoni, uniti ai testi e un foglio con una spiegazione storica. “Mio figlio suona uno strumento – racconta uno dei genitori – e un giorno ho sentito che chiuso nella sua stanza stava provando e riprovando il ritornello di Faccetta nera. Non sono per le censure, ma quella canzone mi è sembrata una forzatura su un ragazzino di 13 anni, visto che con la musica leggeva il testo. Parole che non si associano solo ad un momento storico, ma individuano valori politici ed etici ben precisi che non sono quelli che vogliamo insegnare ai nostri figli. Forse, prima di dare il testo e lo spartito ai ragazzini, il professore avrebbe dovuto parlarne con noi”. Ora sono intenzionati a chiedere spiegazioni alla scuola, perché loro – spiegano – delle canzoncine del ventennio fascista nel programma non sapevano nulla.

Si difende il professore di musica, Nicola Meneghini. Quelle canzoni, come anche Va’ Pensiero e la Leggenda del Piave studiate per il periodo della prima Guerra Mondiale, rientrano “in un ciclo di lezioni che hanno cercato di contestualizzare i periodi storici anche con la musica”. “Conoscere non significa nè abbracciare nè sposare una causa – chiarisce la preside della scuola, Luisa Caterina Chenet – La cosa è stata contestualizzata. Non c’è alcun indottrinamento. La nostra è una scuola seria. Forse è stata una scelta culturale un po’ ingenua, ma l’insegnante non voleva certo sostenere alcuna posizione politica». Il docente di musica, però, già rilancia: per lo studio della seconda Guerra Mondiale i ragazzini troveranno sui banchi anche lo spartito di Lili Marlene”.

(da affaritaliani.it)

 

Gentile Sig. Sindaco,
leggere che Pove del Grappa  medaglia d’oro alla Resistenza
subisca le intemperanze del prof. Meneghini con lezioni sul
fascismo con annesso canto di Faccetta nera, non bastano le
intemperanze della Lega, il vilipendio alla bandiera
italiana? Possibile che il Veneto,luogo di sacrari, prima
linea  della Prima Guerra Mondiale con milioni di morti,
avvengano episodi del genere e  per giunta in una scuola
Media?
La preghiamo di farci conoscere il suo pensiero.
Cordiali saluti.
Mario Arpaia

Mi chiamo Walter Nenci,

leggo sempre con attenzione e piacere gli scritti di “Memoria Condivisa”. Mi  associo e complimento per quanto scritto da Mario Arpaia cui non sfuggono  gli accadimenti di tipo revisionista.  Ci dica professoressa Donazzan:  Lei politicamente dove si colloca?  Mi pongo dubbi notando lo scritto in  maiuscolo! Noi vorremmo sottacere la parte della peggiore storia, ma se  insegnare quel brano significa spiegarne il significato colonialista e  indicare chi lo cantava, faccia pure. Mi incuriosisce la politica che in provincia di Bergamo tappezza le scuole di simboli leghisti e maggiormente  gli insegnamenti che vogliono recuperare il fascismo. Ci sta già pensando  Dell’Utri con i diari fasulli di Mussolini. Mi spieghi pure, se crede. Saluto stringendo la mano

Walter Nedo Nenci
 
 
Gentile sig. Walter Nenci di Como,
di seguito la prima lettera che abbiamo scritto al Comune di
Pove a seguito dell’ articolo di Repubblica “Faccetta nera”
in classe, polemica sul prof . E’ stato l’unico a commentare
e a rispondere all’ Assessore Donazzan che ci ha accusato di
essere degli ottusi. Lo ripeto ho i figli che lavorano in
Veneto.  In Veneto c’è aria di intolleranza, in testa il
Sindaco e il pro Sindaco di Treviso. Avverti forte la
separazione di chi la pensa come la Lega e chi invece no.
Chi non è della lega subisce forme di esclusione.Sanno che
il fascismo è stato una immane tragedia, l’antifascismo
doveva essere il collante di una nazione matura e
sinceramente democratica, invece inventano la padania, il
sole delle Alpi,i docenti di sinistra,rei di indottrinare
gli allievi, il tutto per dividere.L’Europa boccia il reato
di clandestinità a causa del nostro comportamento
xenofobo.  

 
 

 

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