COMUNICATO

Cari amici e compagni, dopo l’intervento dal palco, per la celebrazione del 25 Aprile a Como, abbiamo avuto delle rimostranze da parte di alcuni esponenti del Partito Democratico, per quanto detto dal nostro relatore avv. Giuseppe Gallo. Nell’esprimere la nostra solidarietà e la condivisione per quanto affermato dall’avv. Gallo, ribadiamo con forza la posizione dell’ANPI Nazionale e locale sulle Riforme Costituzionali e “Italicum”. Siamo convinti che la Costituzione Repubblicana ha bisogno di qualche modifica, in particolare sul bicameralismo perfetto, ma da questo ad eliminare il Senato della Repubblica, organo di controllo delle leggi ci sembra fuori posto. Le motivazioni che vengono fornite per questa scelta è, risparmiare sulla politica, noi diciamo che per risparmiare veramente era meglio dimezzare i Deputati e i Senatori che oggi sono 945, con i necessari compiti di controllo per il Senato su leggi costituzionali, di bilancio e di rapporti internazionali. Dopo le modifiche alla Costituzione e con il sistema elettorale già approvato “L’Italicum”, che assicura al partito che prende il 40% dei voti la maggioranza assoluta con 340 seggi su 615 deputati e senza il controllo del Senato, la Democrazia, con la D maiuscola va a farsi benedire. Per maggior chiarezza facciamo un paio di esempi: I° la Camera dei Deputati da sola elegge cinque  Giudici alla Corte Costituzionale, organo di controllo della costituzionalità delle leggi emanate dalla stessa Camera, II° il prossimo Presidente della Repubblica alla quinta votazione sarà eletto da un quinto dei parlamentari. Basta fare due conti, sempre riferiti ai 340 parlamentari della maggioranza, per capire cosa potrà succedere, il Presidente della Repubblica sarà eletto con i soli voti della maggioranza, sarà quindi una sua espressione ed eleggerà altri cinque membri della Corte, e siamo a dieci su quindici dei “controllori”, gli altri cinque saranno espressione delle “Supreme magistrature”, cioè dalla Corte di Cassazione, dal Consiglio di Stato e dalla Corte dei Conti. Ci sembra onestamente che qualcuno voglia mettere il cappello sulla Corte. Siamo consapevoli che le nostre posizioni sono in contrasto con questo Governo e con i militanti del Partito Democratico, lo eravamo già qualche anno fà quando il Governo Berlusconi voleva cambiare l’art. 138 della Costituzione e il PD già allora era d’accordo per questa modifica berlusconiana. Ma noi siamo gli eredi, non solo dei Partigiani combattenti, ma di tutti gli italiani che hanno lottato in vario modo, per avere garantita la democrazia attraverso una Costituzione Democratica, pluralista e solidale e per questo motivo non possiamo far finta di nulla rispetto alle modifiche apportate alla Carta Costituzionale. Non siamo un partito politico e non vogliamo esserlo, però siamo orgogliosi di essere un movimento politico e facciamo politica e invitiamo tutti i nostri militanti, ad attivarsi per la raccolta di firme per respingere la legge elettorale “Italicum” e lavorare perché prevalga il NO al referendum sulle modifiche Costituzionali. Il referendum di ottobre sulle riforme Costituzionali come previsto dalla nostra Carta, NON HA QUORUM da raggiungere, perciò è importante che tutta l’ANPI si mobiliti per il NO! 
Cari saluti
 
Antonio Proietto
Segreteria ANPI Provinciale

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