21 GIUGNO, DONGO

ANPI DONGO, IN OCCASIONE DELLA VISITA DI ANPI CASORATE PRIMO ORGANIZZA:

 

DOMENICA 21 GIUGNO 2015

alle ore 15:00

DONGO

CENTRO POLIFUNZIONALE DI VIA SCALINI

proiezione del documentario:


“24-28 Aprile 1945.
Per una storia popolare dei fatti di Dongo”
Testimonianze raccolte da Cesare Bianchi durante la
sua permanenza all’Alpe di Brunedo

 

ingresso libero

 

FMI E DEBITO GRECO

FMI sapeva che il piano di salvataggio avrebbe peggiorato il debito greco

grecia-colonia-del-fmi

di Vangelis Goulas

Attualmente riunita ad Atene, la Commissione per la verità sul debito greco é in possesso di un documento del FMI che dimostra che i creditori conoscevano in anticipo gli effetti negativi del Memorandum of Understanding (MoU) imposto alla Grecia, e che avrebbe condotto inevitabilmente ad un maggior aumento del debito greco.

Il documento risale al Marzo del 2010. L’informazione é stata resa pubblica lunedi 14 giugno dalla presidentessa del Parlamento greco Zoé Konstantopoulou, e dal coordinatore scientifico della Commissione per la verità sul debito greco, Eric Toussaint.

Toussaint specifica che il documento molto dettagliato é un piano predefinito che non é mai stato comunicato ne ai parlamenti dei quattordici paesi dell’Unione Europea che hanno prestato alla Grecia, ne allo stesso parlamento greco. Quando l’accordo é stato concluso, vi é stata una palese violazione della Costituzione greca.

Ha inoltre aggiunto: “nel corso dei lavori, si é sottolineato quanto i mezzi utilizzati per ristrutturare il debito erano dannosi; in particolare i fondi pensioni della Grecia e le obligazioni detenute da cittadini sono stati sacrificati: ad esempio, con l’haircut di più del 50% imposto agli impiegati della Olympic Airways che avevano ricevuto obligazioni di Stato al momento del loro licenziamento, senza nessuna misura compensatoria. Invece, le grandi banche private che hanno partecipato a questo haircut hanno ricevuto in compenso 30 miliardi di euro, che si sono direttamente aggiunti al debito greco.”

Zoé Konstatopoulou, ha aggiunto che ora si lavora per stabilire la verità in modo da definire la parte illegittima e odiosa del debito greco.

Le prime conclusioni della Commissione saranno pubblicate i 17 e 18 giugno 2015.

Fonte: left.gr

TTIP

IL PD E I TTIP

di Marco Bersani (Attac Italia)

Il gruppo Socialisti & Democratici ha fortemente voluto questa risoluzione, proprio perché espressione concreta del potere di controllo che detiene il Parlamento e, dunque, attraverso di esso, i cittadini”. Così commenta, sul suo sito personale, l’eurodeputata del Pd Alessia Mosca l’avvenuta approvazione (29 voti a favore, 12 contrari) alla Commissione internazionale (INTA) del Parlamento europeo del progetto di relazione sul TTIP.

La risoluzione in oggetto aveva il preciso scopo di rilanciare lo strumento dell’ISDS (Investor-State Dispute Settlement) -un meccanismo che consente alle imprese multinazionali di citare in giudizio presso corti internazionali di arbitrato commerciale le autorità pubbliche in seguito all’approvazione di norme che, a loro giudizio, potrebbero recare danno alla profittabilità dei propri investimenti- dopo le pesanti critiche emerse anche da una consultazione pubblica promossa nel 2014 dalla stessa Commissione Europea, che ha visto oltre 150.000 persone esprimere il proprio totale dissenso.

Il gruppo Socialisti & Democratici ha avuto un ruolo centrale: ha infatti svolto una profonda

azione di mediazione, ascoltando le preoccupazioni e le richieste dei cittadini da una parte e cercando, dall’altra, di trovare una soluzione che non compromettesse la realizzazione di un trattato con grandi potenzialità di crescita e sviluppo” conclude l’ineffabile Mosca. Di quali cittadini stia parlando non è chiaro; certamente non dei 2 milioni di persone che hanno sinora sottoscritto la petizione dal basso per chiedere l’immediato stop al negoziato. Quanto alle grandi potenzialità di crescita e sviluppo aperte dal TTIP, basterebbe all’eurodeputata una rapida consultazione degli studi commissionati dalla stessa Unione Europea. Ebbene, lo studio cui spesso si richiama la Commissione Europea, per giustificare il negoziato, è quello del CEPR, pubblicato nel marzo 2013, che stima un impatto diretto sul Pil europeo di + 0,48% a partire dal 2027! Mentre per quanto riguarda l’occupazione, lo stesso studio così si esprime: “(..) la semplificazione legata al modello econometrico utilizzato non permette di misurare le possibili conseguenze sul mondo del lavoro” (http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2013/march/tradoc_150737.pdf )

E, già che sta studiando, consiglierei all’eurodeputata Mosca anche la lettura della ricerca indipendente realizzata da Ofse (Austrian Foundation for Development Research), pubblicata nel marzo 2014, che punta il dito sui guadagni economici relativi rispetto ai costi sociali dovuti alla revisione di normative e standard ambientali o di sicurezza sanitaria o dei consumatori, e a quelli dovuti alla disoccupazione o alla ristrutturazione del mercato del lavoro. Una previsione basata su stime conservative e che fa riferimento alla possibile riallocazione di una forza lavoro compresa tra 400mila e poco più di un milione di persone implicherebbe costi variabili tra 5 e 14 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali, senza considerare quelli per formazione e aggiornamento. A cui si dovrebbero sommare le risorse perse a causa della cancellazione di dazi e tariffe, attorno ai due miliardi di euro all’anno che, sommati sui 10 anni di implementazione, supererebbero i 20 miliardi. (http://www.guengl.eu/uploads/plenary-focus-pdf/ASSESS_TTIP.pdf)

Insomma, la metta come vuole l’eurodeputata Mosca, ma un dato è certo: il suo voto dell’altro giorno è servito a ridare fiato, in un momento di difficoltà, al negoziato TTIP. Quanto ai cittadini, non si preoccupi di dar loro voce: se la prenderanno autonomamente, nelle piazze di tutta Europa.

 

Pubblicato su Il Manifesto del 30 maggio 2015 per la rubrica Nuova Finanza Pubblica

GITA A PIEDI IN VAL CAVARGNA

Ass. Cittadini Insieme, Centro Schiavi di Hitler, Ass. Banlieue di Lecco

DOMENICA 7 GIUGNO, ore 9

SULLE ORME DI PASSATORI, CONTRABBANDIERI, PARTIGIANI, EX PRIGIONIERI ALLEATI, EBREI…

 

Da Cavargna ( 1.071 metri) al passo di S. Lucio ( 1541 metri)  dislivello + 470 ( 2 ore)

PARTENZA: MUSEO DELLA VALLE, ore 9

( i gitanti saranno accompagnati da Valter Merazzi e Gabriele Fontana)

 

Da Bogno ( Val Colla 961 metri) al passo di S. Lucio / 1541 metri)  dislivello + 580 ( 2 ore e mezza)

PARTENZA: BOGNO, ore 9

 

PRANZO AL SACCO

 

Aderiscono: Comune di Porlezza, Comune di Cavrgna, Ass. Amici di Cavargna

 

4 GIUGNO – SPAZIO GLORIA

SPAZIO GLORIA – COMO

VIA VARESINA 72

ORE 21

 

Ultimo Teatro Produzioni Incivili porta in scena giovedì 4 giugno alle 21 allo Spazio Gloria di via Varesina 72 a Como lo spettacolo

Restiamo Umani – Urla e lacerazioni da Vittorio Arrigoni e dal popolo Palestinese

Uno spettacolo senza filtri, senza censure o parole di convenzione; uno spettacolo più che corretto che chiarisce le idee pure a chi sa le cose o crede di saperle.

Restiamo Umani per continuare a parlare ancora di Palestina e del problema Israeliano Sionista.

La serata sarà aperta dall’introduzione di Celeste Grossi dell’Arci di Como e vedrà la partecipazione di Silvia Antenucci, cooperante che racconterà la sua esperienza nei territori occupati della Palestina attaverso parole ed immagini fotografiche. L’inizitiva è promossa da Arci Como con l’adesione di Assopace Palestina, Coordinamento comasco per la Pace, Donne in Nero, Comitato Soci Coop di Como, Associazione In viaggio, Istituto di storia contemporanea P.A. Perretta, Emergency gruppo di Como, Anpi comitato provinciale e Anpi sezione di Como. Ingresso 5 euro.

Info como@arci.it . [articolo tratto da: ecoinformazioni]

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