ANNIVERSARIO: CHICO MENDES 1988 – 2013

Domenica 22 dicembre saranno passati 25 anni da quella terribile sera nella quale Chico Mendes, sindacalista e ambientalista, veniva ucciso a Xapurì, in Amazzonia, a soli 44 anni, sulla porta della sua casa. Ucciso dai fratelli Alves Da Silva, potenti proprietari terrieri e allevatori, ucciso  perché si opponeva alla distruzione della foresta e difendeva i diritti elementari dei popoli che vivono dei suoi prodotti.

Nel 1988, l’anno della sua morte, Chico Mendes lavorava alla creazione di una “riserva estrattiva” di caucciù nel seringal Cachoeira, espropriato dallo Stato alla famiglia latifondista Alves da Silva che l’aveva a sua volta illegalmente acquisito da dei piccoli proprietari terrieri. È l’anno in cui nasce l’Unione democratica rurale (o UDR) un sindacato che compie in realtà azioni paramilitari in tutto lo stato, minacciando ripetutamente Chico Mendes, che denuncerà alla polizia i nomi dei suoi futuri sicari. Nel terzo congresso della CUT Mendes denuncia i delitti della UDR, ed espone la tesi congressuale “In difesa del popolo della foresta” davanti ai 6000 delegati che lo eleggeranno segretario generale per acclamazione.

Ricordiamo, dopo 25 anni, il coraggio e l’eroico insegnamento del più famoso ambientalista dell’America Latina.

E ricordiamo che lo sfruttamento del territorio amazzonico da parte del capitale brasiliano e internazionale continua ininterrotto: industrie minerarie e del legname, imprese di agro-business e grandi latifondi per l’allevamento di bovini. Mentre per i popoli della foresta è luogo di produzione di risorse per la sopravvivenza e, soprattutto, uno spazio di costruzione sociale, di relazioni umane, di valori culturali e di un’etica

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