POESIA

DA ” IL CANTO SOSPESO”

DI ORSOLA PUECHER

……..

II

Ora il ragazzo cammina da solo
Non pensa più a niente
Le valli sono silenziose intorno
Piove fine sulla neve gelata a chiazze sparse
Ha con sé solo un ombrello di seta nera
Piccolo elegante che era di sua madre
Che se ne andò presto
Il pomolo d’argento a zampa di grifone
Afferrato all’ultimo nella fretta della fuga
I fascisti gli hanno ucciso il fratello
Muoio per la mia patria
Che ha abbracciato uno per uno
I giovani miliziani del plotone d’esecuzione
Perdono a coloro che mi giustiziano
perché non sanno quello che fanno
e non pensano che l’uccidersi tra fratelli
non produrrà mai la concordia.

E così nella notte contro il muro del cimitero
Non tutti gli hanno sparato addosso
Non ha voluto essere bendato
E li guardava con i suoi occhi azzurri

I colpi si sono sparsi a raggiera intorno
Molti quelli a vuoto
Nei buchi sull’intonaco ferito
All’albeggiare di quel dicembre
Hanno infilato uno per uno dei fiori
Il ragazzo l’ha vegliato a lungo
Gli ha parlato per una notte intera
fratellino non ti volevo eroe
fratellino come farò senza di te

Poi i nazisti hanno deportato il padre
Per vendetta
Gli portava dei pacchi
Alla rete del campo di Fossoli
L’hanno portato in Germania
All’improvviso.
Così i buoni padri gesuiti del collegio
Hanno organizzato questa fuga in Svizzera
Per salvare l’agnello designato.

Orsola Puecher

brano tratto dal poema ” Canto sospeso”

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