4 GIUGNO, LUTTO NAZIONALE

La solidarietà dell’Anpi alle popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna

Solidarietà fraterna non scevra da alcune domande quella espressa dal presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia, alle popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna.

“Una nuova sciagura – dice Smuraglia – si è abbattuta sul nostro Paese, in termini veramente drammatici. Diversi morti, molti feriti, un’economia messa in ginocchio, con gravi preoccupazioni per il lavoro, per la produzione, per lo sviluppo. Una sciagura certo non evitabile come fenomeno, visto che i terremoti non si sottopongono ad alcune regole.  Evitabile invece, per almeno alcuni degli effetti. Quando mai, i capannoni cadono con tanta facilità, addirittura sbriciolandosi? Con quali criteri e quali cautele sono stati costruiti? Tutte cose che bisognerà accertare – come del resto sta facendo l’autorità giudiziaria – sia per capire le responsabilità,  sia per trarne insegnamenti per il futuro (qualcuno avrà pur rilasciato le licenze, no?)”.

“Sorprende – rileva il presidente nazionale dell’Anpi – anche il fatto che ci fossero degli operai, come sempre quelli che poi finiscono per pagare per tutti; degli operai in turni di notte o in turni straordinari. Allora, si tratta di operai assunti in più oppure sempre gli stessi a cui sono stati imposti orari e turni pesanti?  E come si concilia, tutto questo, con la disoccupazione e la precarizzazione così largamente esistenti nel nostro Paese? Sono domande che bisognerà porsi, cessata la fase più emozionale, non tanto alla ricerca dei colpevoli a tutti i costi, quanto per capire bene  come si lavora e si produce e soprattutto come si fa prevenzione”.

“Intanto – conclude Smuraglia – ai lavoratori, alle donne, agli uomini delle zone più colpite va la nostra solidarietà più sincera e più  fraterna. Speriamo sinceramente che le scosse finiscano o, se proprio dovessero esserci per ragioni fisiche, restino a livelli modestissimi, tali da recare disagi e paura, ma non effetti disastrosi. In questo senso, siamo tutti col fiato sospeso, auspicando davvero che tutto sia finito, che ci si possa mettere a riparare i danni e a ricostruire, senza ulteriori drammi (purtroppo, ce ne sono stati già troppi)”.

COMO, ATTACCO NEOFASCISTA

Ieri a Como, presso la Circoscrizione 6 di via Grandi

un centinaio di neofascisti, convergenti nella nostra città da varie province, con bandiere e striscioni e tutti i segni distintivi del loro triste credo, hanno di fatto tentato di impedire la presentazione del libro di Saverio Ferrari

FASCISTI A MILANO,

DA ORDINE NUOVO A CUORE NERO

( ed. BFS, pag. 150, costo 14 euro)

Grazie all’intervento delle forze dell’ordine, i manifestanti sono stati in breve dispersi, e la presentazione del libro si è potuta tenere senza ulteriori incidenti.

L’ANPI Provinciale di Como dichiara ferma condanna verso il tentativo di intimidazione al pacifico svolgimento di un evento culturale ed esprime preoccupazione per il moltiplicarsi di manifestazioni di intolleranza neofascista nella nostra città.

A questo proposito, riportiamo qui di seguito un recente comunicato del Presidente dell’Anpi Nazionale Carlo Smuraglia.

Questo il testo della lettera.

Cari amici e compagni,
abbiamo raccolto notizie da tutta Italia circa una ripresa ed una intensificazione delle iniziative di tipo nazi-fascista, e riteniamo necessaria una reazione forte. Indirizzeremo un appello, alle più alte cariche dello Stato. Ma intanto riteniamo necessario avviare una grande campagna, di riflessione, di informazione e di impegno su questi temi, alla quale chiederemo di concorrere e partecipare anche alle altre Associazioni partigiane.

Una campagna che deve risolversi, da parte delle nostre organizzazioni, in iniziative di buon respiro, di forte impegno e di grande partecipazione, oltreché di collaborazione con tutte le forze democratiche che si richiamano ai valori dell’antifascismo e con le istituzioni, innanzitutto a livello locale. Noi pensiamo che la campagna debba articolarsi attorno a queste tematiche:

1. Osservazione e raccolta di dati sulle iniziative di tipo fascista, anche per individuare collegamenti e
finalità;

2. Denuncia di protezioni e connivenze (ovviamente, dimostrate e dimostrabili);

3. Particolare attenzione alle recenti iniziative parlamentari (abrogazione della XII disposizione transitoria della Costituzione, ecc.), al loro significato anche in concreto (in riferimento, ad esempio, alle leggi più note in tema di antifascismo); ma anche alla iniziativa di creazione di una commissione di inchiesta sulla “violenza politica” (naturalmente, dei partigiani, secondo i promotori), negli anni tra il 1944 e il 1948;

4. Che cosa è stato il fascismo, in realtà, e quali effetti disastrosi ha prodotto (messa a disposizione di dati, riflessioni sulle varie manifestazioni di autoritarismo e di dittatura, dalle leggi razziali alla repressione del dissenso, alla guerra);

5. Riflessioni sulle nuove forme di “fascismo”, in Italia e in Europa;

6. Riflessioni sull’antifascismo, vecchio e nuovo.

Raccomandiamo di privilegiare la riflessione e l’informazione rispetto ad iniziative puramente propagandistiche. Bisogna informare e far conoscere (molto anche nelle scuole), ma in modo serio e documentato, e possibilmente avanzare proposte concrete. Raccomandiamo altresì di coinvolgere nelle nostre iniziative intellettuali, democratici, antifascisti, perché rechino il loro contributo di approfondimento e di informazione ed in particolare gli istituti storici.

Saremo lieti di essere informati almeno delle maggiori iniziative che in ogni sede verranno intraprese.

Con i migliori saluti.

Il Presidente Nazionale
Prof. Carlo Smuraglia

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