LE DICHIARAZIONI DI CARLO SMURAGLIA

Per le stragi naziste in Italia Berlino vince il ricorso alla Corte dell’Aja

Smuraglia: “Sui diritti umani non ci sono trattati che tengano”

Per le stragi naziste in Italia, Berlino vince il ricorso e vengono così bloccate le indennità alle vittime italiane.
La Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha infatti accolto le richieste della Germania. La Cassazione che l’aveva ritenuta mandante dell’eccidio di Civitella del 1944. Secondo i giudici dell’Onu, “un tribunale penale non può condannare uno stato sovrano”.

Il commento del presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia.

“Sono molto sorpreso e colpito da questa sentenza, di cui aspetto di leggere la motivazione per esteso, ma che mi sembra già contrastare con un principio recepito anche dalla nostra Corte Suprema di Cassazione, che cioè quando si tratta dei diritti umani, non ci sono trattati che tengano. In ogni caso ritengo che la sentenza, così come viene presentato il dispositivo, possa riguardare solo la materia risarcitoria nei confronti della Germania; e su questo avremmo modo di discutere.

La cosa più importante è che non cessi, in ogni caso, l’affermazione dei diritti e soprattutto non venga meno la ricerca della verità e della responsabilità e quindi si vada avanti nei processi in corso e in quelli che potranno ancora venire. Questa materia delle stragi nazifasciste del periodo dal ’43 – ’45, nella quale l’ANPI si sta impegnando a fondo, è di estrema importanza e delicatezza sul piano storico e su quello umano. E dunque la ricerca che da anni faticosamente si sta conducendo sulle responsabilità e sulla verità storica deve continuare senza soste.

Ne hanno diritto coloro, superstiti e familiari delle vittime che hanno subito direttamente le stragi ed ai quali un risarcimento dovrà pur essere assicurato, anche sul piano morale; ma ne ha diritto anche il complesso dei cittadini, consapevoli che senza rispetto dei diritti umani e senza il raggiungimento della verità non solo giudiziaria, nessuno può sentirsi al sicuro, perché  una parte dei diritti di ciascuno sarebbe seriamente compromessa.

L’ANPI, si batterà, dunque, perché si continui nel lavoro che da anni si sta compiendo, nei tribunali militari e nella società e perché lo Stato italiano faccia la sua parte sotto ogni profilo, nell’interesse del Paese e dei cittadini nel loro complesso, tenendo conto di quanto ha detto in modo esplicito la Corte di Cassazione e del diritto di ogni cittadino, proclamato dalla Costituzione e dalla Convenzione Europea dei diritti dell’uomo, a rivolgersi ai Giudici ed ottenere giustizia”.

PRESIDIO ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA

COMO, SABATO 4 FEBBRAIO

 

Un centinaio di persone hanno partecipato il 4 febbraio al presidio antirazzista e antifascista svoltosi a Porta Torre a Como. Una manifestazione pacifica alla quale hanno partecipato, oltre ad esponenti delle realtà promotrici, Federazione della Sinistra, Arci Como, Anpi sez. Di Como, Ass. Nazionale d’Amicizia Italia Cuba di Como,Giovani Democratici, Associazione Comogaylesbica, Fondazione Avvenire, Circolo Fumagalli, oltre a rappresentanti di altre realtà democratiche comasche: il Partito Democratico con l’onorevole Chiara Braga, il Collettivo Dintorni Reattivi, l’Anpi sez. Di Mariano Comense/Cantù, l’Associazione 3 Febbraio, Roberta Marzorati (Lista Per Como) e Gisella Introzzi, che sosterrà la candidatura a sindaco di Mario Lucini.

Nonostante il freddo pungente e il ghiaccio, i manifestanti hanno resistito, diffondendo tra i passanti le motivazioni che hanno portato alla nascita di un Coordinamento che difenda i valori di Antifascismo e Antirazzismo e sottolineando la preoccupante situazione in cui verge da tempo la città.

Soddisfatta l’organizzazione che si augura una partecipazione sempre più numerosa all’attività del neonato Coordinamento e una maggiore attenzione all’argomento da parte dei cittadini comaschi. [Jlenia Luraschi – ecoinformazioni]

LA RIVISTA ” LA DIFESA DELLA RAZZA”

La rivista” La difesa della razza”, diretta da Telesio Interlandi, vide il suo primo numero il 5 agosto 1938 e venne stampata, con cadenza quindicinale, fino al 1943 (l’ultimo numero, il 117 risulta uscito il 20 giugno 1943) dalla casa editrice Tuminelli di Roma.

Ecco un articolo:

Gli ebrei al mare.

« Il camerata Riccardo Forti ci scrive da Genova quanto segue: “Parlare di villeggiatura di stagione balneare al momento attuale può parere una stonatura; ma siccome è ben certo che molte famiglie si recheranno anche quest’anno ai bagni, e il Ministero delle Comunicazioni ha recentemente annunciato forti riduzioni ferroviarie per le località balneari, per spero che non vi dorrete se raffronto – dal punto di vista razziale – un argomento di questo genere. Fra i villeggianti, si può starne sicuri, gli ebrei saranno in percentuale molto notevole: esenti dal servizio militare; esenti anche dai pensieri della guerra, poiché nessun loro parente si trova alle armi; esenti persino dalle preoccupazioni d’indole generale che sono causate dal conflitto, poiché a questi senza-patria ben poco interessa di quel che si svolge attorno a loro; ben bene impinguatisi durante l’inverno e la primavera con i lauti affari che la credulità degli ariani e la mitezza delle leggi ha permesso loro di fare; non c’è dubbio che i giudei d’Italia avranno una gran voglia di spendere e di divertirsi, e si riverseranno sulle nostre spiagge. Si ripeterà così l’avvilente spettacolo degli scorsi anni: tutte le spiagge italiane infestate da un gran numero di ebrei, in una promiscuità con la gioventù della nostra razza, i cui pericoli non c’è bisogno di sottolineare. Se nelle normali manifestazioni della vita la promiscuità con gli ebrei è degradante e dolorosa, sulle spiagge, ove le conoscenze, le amicizie e i cosiddetti “flirts” sono facilissimi, la presenza dei giudei, che sanno mescolarsi agli ariani con somma abilità, costituisce uno sconcio deplorevole. Non si vuole impedire alle famiglie ebree di godere il mare e il sole dell’Italia, dato che possono tranquillamente e legalmente goderne tanti beni; si vuole soltanto operare anche qui una netta discriminazione, che eviti il pericolo di nuovi contagi. Si istituiscano dunque stabilimenti balneari riservati agli ebrei; essi destinino agli ebrei – nei grandi stabilimenti – dei reparti speciali. Chi vorrà vedere i figli di Giuda saprà dove trovarli; e chi vorrà godersi la pace marina senza un così triste spettacolo, potrà – vivaddio! – farne a meno”

Difesa della Razza IV, 20 maggio 1941

SOLIDARIETA’ DELL’ANPI DI COMO AD ALTAN

IL PICCOLO UOVO“, ultimo libro del disegnatore Francesco Tullio ALTAN, definito come ” odiosa cultura omosessuale insegnata ai bambini”, e un’invocazione ” ci vorrebbero i roghi in piazza!” lanciata sul web. Istigazione che fa tornare alla memoria i libri messi all’indice e bruciati nelle piazze nella Germania nazista di Hitler, a riprova, ce ne fosse bisogno, che la nuova destra non è poi così nuova.

IL PICCOLO UOVO è la storia di un piccolo pinguino rimasto orfano e adottato da una simpatica coppia di pinguini omosessuali. Inevitabili le polemiche nell’Italia bacchettona degli anni duemila: anche alla Giunta di Milano sono non si sono fatte attendere le proteste dei rappresentanti del centro-destra. Di diverso avviso Marco Volante, rappresentante della Lega Italiana Nuove Famiglie che parla di “assurdo tentativo di censura” e auspica che ” il libro di Altan venga acquistato come testo di educazione civica nele scuole comunali.

L’ANPI di Como, che da sempre si oppone all’emarginazione, all’omofobia e ad ogni ideologia che indichi il diverso da sé,  esprime la più viva solidarietà al bravissimo disegnatore ALTAN, e alla Associazione Gaylesbica.

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